“Le Hawaii stanno cambiando. I suoi turisti erano prevalentemente giapponesi, adesso si vedono canadesi, australiani e tanti cinesi”. L’affermazione di Pamela Baxter, presidente di Dior Usa, giustifica il massiccio investimento dell’azienda non solo nella riapertura della boutique di Honolulu, ma nell’intero retail statunitense. Dior ha appena riaperto un flagship nell’isola (nella foto), raddoppiando l’estensione del negozio preesistente a Waikiki, adesso secondo nell’arcipelago. “La clientela qui ama i colori, del resto è incoraggiata dal clima. Non abbiamo creato nulla di specifico, ma portato molte borse e calzature colorate”. A settembre sono attese l’apertura di una seconda boutique a New York (SoHo) e della prima a Houston, città dove esiste una vasta comunità cinese, che seguono l’inaugurazione di Dallas e Atlanta. “Siamo interessati a tutte le maggiori aree metropolitane” precisa Baxter, che ha ricordato anche i lavori in corso nel Miami Design District che verranno ultimati nella primavera del 2015 e lo sbarco in Canada, previsto a Vancouver entro la fine dell’anno. (pt)
TRENDING