Non solo perché ha guidato il suo gruppo alla crescita sui mercati internazionali. Ma perché lo ha fatto in una cornice di responsabilità sociale e ambientale. Ferruccio Ferragamo è Cavaliere del Lavoro. Il presidente dell’omonimo gruppo del lusso è tra i 25 che il 2 giugno 2020 riceveranno l’onorificenza dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Ferruccio Ferragamo è Cavaliere del Lavoro
“Dal 1986 sviluppa l’espansione del gruppo sui mercati esteri – si legge nel comunicato del Quirinale – con l’apertura di boutique monomarca prima in Asia e successivamente in America Latina, Medio Oriente e Sudafrica”. Ma nelle motivazioni della nomina di Ferragamo (nella foto Imagoeconomica) a Cavaliere del Lavoro non ci sono solo i meriti imprenditoriali. Perché l’imprenditore ha posto “al centro delle strategie di sviluppo la responsabilità sociale e ambientale, come testimoniano – recita il testo – il polo produttivo di Osmannoro, ad alta sostenibilità energetica, e il Piano di Sostenibilità aziendale adottato dal 2017”.
Bello e Ben Fatto
Ferragamo non è l’unico esponente del made in Italy tra i 25 Cavalieri del 2020. Nell’elenco compaiono Guido Roberto Grassi Damiani, presidente del gruppo della gioielleria Damiani, e Silvia Stein, presidente del Maglificio Miles. Il Quirinale è da sempre attento al riconoscimento dei protagonisti del Bello e Ben Fatto italiano. Per esempio, nel 2018 l’onorificenza è spettata a Marco Palmieri (Piquadro), nel 2019 è arrivata a Roberto Briccola (Bric’s).
Leggi anche: