LVMH prevede un secondo trimestre “particolarmente colpito” dagli effetti di Covid-19. Ma il gruppo del lusso coltiva speranze per il resto dell’anno, grazie ad “alcuni segnali abbastanza vigorosi” che sono arrivati a giugno. E le prospettive a medio termine sono positive. È il quadro dipinto da Bernard Arnault e dai vertici di LVMH durante l’assemblea generale della società.
Segnali abbastanza vigorosi
L’analisi del management parte da un secondo trimestre difficile soprattutto in Europa e negli Stati Uniti. Ricordiamo che nel periodo gennaio-marzo LVMH aveva già accusato un calo dei ricavi del 15% a cambi attuali. “Si può solo sperare in un graduale recupero durante la seconda metà dell’anno – sono le parole di Arnault –. I segnali di ripresa registrati nel mese di giugno in alcune delle nostre attività sono abbastanza vigorosi”. Una dichiarazione in qualche modo stemperata dal direttore finanziario Jean-Jacques Guiony: “Anche se è abbastanza difficile dare una proiezione sul resto dell’anno – riporta Fashion Network –, l’effetto della situazione totalmente eccezionale che conosciamo continuerà a farsi sentire nei mesi a venire”. LVMH non ha fornito previsioni sui suoi risultati annuali anche perché, ha ammonito, Arnault “non sappiamo quando il virus scomparirà, si spera, completamente”.
Belloni dixit
Antonio Belloni, group managing director di LVMH, sostiene che nel medio termine l’azienda mantiene prospettive positive. “Vediamo il futuro del lusso con ottimismo – è il virgolettato che gli attribuisce WWD – anche se le abitudini dei consumatori continueranno sicuramente ad evolversi, così come le loro priorità, soprattutto perché la crisi svolge il ruolo di acceleratore”. Belloni è stato anche stuzzicato sull’acquisizione di Tiffany, sulla quale si è limitato a dire: “Crediamo che sia una delle più iconiche marche di gioielli. Come tale, ha pienamente il suo posto nel portafoglio di LVMH”. (mv)
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