Cucinelli rivede già la luce. Nel terzo trimestre 2020 ha fatto meglio dell’analogo periodo 2019 aumentando i ricavi del 3,6% a cambi correnti (in linea con le stime degli analisti). “Risultati molto, molto positivi. Immaginiamo che questo favorevole andamento possa continuare nel quarto trimestre 2020” ha detto Brunello Cucinelli. Un ribaltamento rassicurante al punto che la griffe prevede un secondo semestre in crescita. Il che porterebbe a una chiusura del 2020 in “leggero” calo (attorno al -10%) e a un 2021 a +15%. Nei primi 9 mesi del 2020 i ricavi sono stati pari a 379 milioni di euro, -17,5% a cambi correnti e -17,4% a cambi costanti.
Cucinelli rivede già la luce
Il fatturato del terzo trimestre della griffe di Solomeo (Perugia) ha raggiunto i 173,8 milioni di euro. Bene Nord America, Europa e Cina. Male Italia (-5,5%) e resto del mondo. Brunello Cucinelli enfatizza il ruolo della filiera produttiva interamente italiana, che colloca al primo posto tra le 4 caratteristiche peculiari dell’azienda “che sono risultate, a nostro avviso, determinanti” si legge in una nota. Oltre al made in Italy, Cucinelli cita “il ruolo strategico da sempre riconosciuto al canale wholesale”. Poi, “la centralità e la resilienza del mercato americano”. E, infine, “la vocazione alla ricerca di essere “domestici” in tutti i mercati”.
Freschezza e positività
“Dal 1° luglio abbiamo iniziato a guardare l’azienda con freschezza e positività, senza farci influenzare dai risultati del primo semestre”. Siamo “consapevoli di vivere un anno di passaggio e di essere entrati in una sorta di Tempo Nuovo, che richiede umiltà, coraggio, creatività e velocità di esecuzione” scrive l’azienda. “Faremo molta attenzione ad ogni prodotto: dove è stato prodotto, come è stato prodotto, che la sua produzione non abbia recato danni al creato”.
Il prossimo futuro
L’azienda ritiene di poter chiudere il secondo semestre del 2020 in terreno positivo e contenere il calo del fatturato annuo intorno al 10%. “Abbiamo terminato la raccolta ordini Primavera-Estate 2021 che ha avuto un particolare successo sia in termini di numeri che di immagine. Tutto questo ci fa immaginare un 2021 molto positivo che noi definiamo “anno del riequilibrio”, con una crescita dei ricavi intorno al 15%”. (mv)
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