“Ora che il secondo appello ha definitivamente rigettato il reclamo di Louboutin nei nostri confronti, preferiamo rifocalizzare le energie nel business e nel design creativo. Tutto ciò non ci riguarderà ulteriormente”. È il contenuto di una nota diffusa ieri dall’ufficio stampa di Yves Saint Laurent sulla controversia giudiziaria negli Usa per l’utilizzo in esclusiva del colore “rosso Cina”.
La guerra era stata dichiarata alcuni anni fa dallo stilista, noto per le proprie scarpe con la suola in cuoio rosso, nel momento in cui Ysl aveva annunciato il lancio di un modello nello stesso colore, dalla tomaia al fondo. Louboutin si era opposto, sostenendo che il “rosso Cina” era un marchio di fabbrica e che perciò il brand controllato dal gruppo Ppr non avrebbe potuto utilizzarlo. Azioni legali simili erano state avviate anche nei confronti di altri produttori, per esempio Cesare Paciotti. Yves Saint Laurent aveva replicato con una contro-azione giudiziaria, sostenendo che il colore non possa essere considerato come un trademark.
Alla fine la corte di New York aveva concesso a Louboutin il diritto di utilizzare in esclusiva il “rosso Cina” per il fondo, ma non per la scarpa intera.
Yves Saint Laurent ha precisato che la richiesta di non proseguire la causa è “senza pregiudizio”. Ciò significa che può sempre decidere di riprendere la battaglia.