L’addio alle pratiche del fast fashion è un bene per l’intero settore dell’alta moda. Non solo per i brand e per i designer, ma proprio per tutti i player, dalla manifattura al retail. Per questo diventa un passaggio fondamentale chiarire che il lusso lento tutela anche l’Italia: perché parlare di supplier dell’alto di gamma significa parlare di made in Italy. I firmatari di Forum Letter, l’appello capeggiato da Dries Van Noten, sottolineano il punto. Rodrigo Bazan, CEO di Thom Browne, non dimentica i supplier del Belpaese.
Il lusso lento tutela anche l’Italia
Van Noten e Bazan dedicano un’intervista a due voci al Corriere della Sera. È qui che il CEO di Thom Browne (nella foto) spiega che l’adesione al movimento di Van Noten ha “un solo fine”. Quale? “Proteggere il designer”, certo. Ma anche “lo sviluppo del prodotto, la manodopera, fra l’altro soprattutto italiana, i retailer, le collezioni, i clienti”. I due concordano su un punto: l’epidemia porta con sé una trasformazione dei valori su scala globale. La moda non può dirsi esclusa. Per questo “dobbiamo raccontarci. Spiegare di più che cosa facciamo e come lo facciamo – concordano –. Far capire che dietro la moda ci sono industria e talento. Non è solo frivolezza. Ce ne siamo tutti quasi dimenticati. Non si tratta più di quale star ha indossato il tal abito, è più importante far vedere come si fa una borsa per apprezzarne il valore”.
Le premesse del movimento
“Non potevo continuare a fare finta di nulla, di fronte a una tragedia come questa. Il mondo è cambiato, questa cosa orribile del Covid è successa e non si può cancellare, dobbiamo andare avanti – spiega Van Noten, a proposito della nascita del movimento –. Quando eravamo in mezzo alla follia della moda era difficile capire che stavamo andando nella direzione sbagliata”. Ora è possibile rimediare: “Questa pausa deve farci fare quel passo indietro, riflettendo bene – continua –. Le parole perfette di Armani, la decisione di Saint Laurent di uscire dal calendario, l’incertezza dei tempi, sono state la spinta: se ognuno andrà avanti per la sua strada, farà solo confusione e basta”.
Tempo uguale qualità
Van Noten e Bazan condividono anche un altro assunto: rallentare i tempi del lusso è l’unico viatico perché torni ad avere valore la qualità del prodotto. “La gente non sa più quello che sta guardando, figurarsi quando andarlo a comprare in negozio – dicono –. C’era o c’è sempre questa pressione di dover andare più veloce. Di proporre novità, drop. Poi per attirare i clienti di nuovo, il sistema degli sconti, ma quando una merce va al 50 per cento in meno ne serve altra a prezzo pieno per rientrare, e il circolo si fa sempre più veloce”.
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