Cina, vendite online e Roger Vivier brillano nel primo trimestre di Tod’s. Ma al centro della conference call con gli analisti c’è il tanto chiacchierato matrimonio con LVMH: da Casette d’Ete spiegano che sono aperti a collaborazioni, ma non c’è nessun deal. “Se la domanda è volta a sapere se c’è un accordo, un contratto interno o semplici discorsi su una futura cooperazione, la risposta è no”, sentenzia il capo finanziario del gruppo marchigiano, Emilio Macellari. È lui a definire, intanto, come “totalmente fattibile” il raggiungimento dei 741 milioni di fatturato per il 2021 previsti dal consensus.
Nessun deal
Macellari riconosce che i due gruppi “parlano la stessa lingua”. Proprio per questo “si potrebbero generare opportunità – è la posizione del manager di Tod’s ripresa da WWD – per considerare iniziative industriali o commerciali, condividere spazi in centri commerciali, siti di produzione, ma tutte le possibilità non sono sul tavolo. Non c’è nulla di già pianificato, ma la ragionevole possibilità che qualcosa possa essere fatto insieme”.
Il primo trimestre
A Tod’s è dedicata la storia di copertina del numero di maggio de La Conceria. Nel primo trimestre del 2021 il gruppo ha fatturato 178,7 milioni di euro. Il risultato supera le stime degli analisti (168 milioni di euro), in base al consensus Refinitiv citato da Reuters. Ciò equivale ad una crescita del 17% a cambi correnti e del 18,8% a cambi costanti su base annua. Ma il valore è ancora inferiore del 16,3% rispetto ai livelli del 2019. Le vendite sono alimentate da un balzo del 142% in Cina, dalla performance di Roger Vivier (+62,8% a cambi costanti) e dalle vendite online che registrano una “crescita superiore anche alle nostre aspettative”, secondo Diego Della Valle. Le calzature sono sempre la categoria principale del gruppo, con un fatturato di 148,1 milioni di euro (+19,8% su base annua). Nel periodo pelletteria e accessori sono cresciuti dell’8,8% (19,5 milioni di euro). “Sono davvero molto fiducioso nel futuro di questo gruppo – commenta Macellari –. Il 2021 è un anno di transizione, non avremo la stessa redditività del 2019 ma prevediamo un’ottima redditività l’anno prossimo, più vicina al 2019 o addirittura migliore”. (mv)
Leggi anche: