Non si è ancora chiusa la querelle tra il fisco, la Procura di Milano e gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana.
Il 3 dicembre si aprirà un nuovo processo in Corte d’Appello per la vicenda relativa alle contestazioni fiscali da un miliardo di europer operazioni transnazionali avvenute tra il 2004 e il 2005. È questa la conseguenza della decisione del giudice per l’udienza preliminare, Giuseppe Gennari, che aveva ordinato alla Procura della Repubblica di Milano di citare direttamente a giudizio Domenico Dolce e Stefano Gabbana insieme ad altre sei persone.
Ai due fondatori del marchio di moda viene contestata una presunta evasione fiscale da circa 420 milioni di euro a testa, a cui si sommano, secondo l’accusa, 200 milioni di euro di imponibile evaso riferibili alla società di diritto lussemburghese Gado. Attraverso la ‘esterovestizione’ di questa società, a cui arrivavano i proventi derivanti dallo sfruttamento dei marchi del gruppo, secondo l’accusa sarebbe stata realizzata la maxi evasione, con tasse pagate in Lussemburgo e non in Italia.
Gli stilisti, che parlano di una vera e propria “persecuzione” da parte dell’amministrazione tributaria, erano stati prosciolti dall’accusa l’1 aprile dello scorso anno. La Cassazione aveva però annullato il proscioglimento e disposto una nuova udienza preliminare.