E quindi Slimane sarebbe appeso a un filo: la pazienza di Arnault

E quindi Slimane sarebbe appeso a un filo: la pazienza di Arnault

Pare che l’avventura di Hedi Slimane alla guida di Celine sia ai capitoli finali. Anzi, stando alle indiscrezioni è solo questione di tempo e lo stilista (foto a destra) sarà messo alla porta. C’è chi dice che il divorzio è talmente maturo che Slimane è già vicino a un nuovo ingaggio in Chanel. Ma non è detta l’ultima parola. A questo punto, pare che sia la pazienza di Arnault l’ago della bilancia. Perché i pettegolezzi sul tramonto di Slimane in Celine tirano in ballo il carattere e il comportamento.

Aria di separazione

Miss Tweed è stato il primo a scrivere che, dopo oltre 6 anni, c’è aria di separazione tra il direttore creativo Slimane e Celine, che fa capo a LVMH. Come al solito sulle cause del possibile divorzio si intrecciano quelle riconducibili al carattere dello stilista con quelle legate alle performance finanziarie del marchio. In passato si era diffusa la voce che Slimane non parlasse personalmente con la CEO del marchio Séverine Merle, in carica dal 2017. Solo poche persone hanno un rapporto diretto con lo stilista. Che supervisiona ogni singolo aspetto del marchio. Un atteggiamento poco collaborativo che avrebbe quasi esaurito la pazienza di Arnault (in foto a sinistra).

 

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Le performance

Certo, monsieur Bernard, patron e fondatore di LVMH, può tollerare certi atteggiamenti solo di fronte a performance stellari. Ma, secondo gli addetti ai lavori, non va proprio così. Ladymax scrive che da un lato Celine soffre la mancanza di rinnovamento nell’offerta dei prodotti di Slimane e quindi, dall’altro, la risposta tiepida del mercato. I clienti dei segmenti alto e altissimo preferiscono altre griffe. Tra l’altro, sottolinea sempre l’analisi di Ladymax, la performance della pelletteria “non è buona”. Celine sarebbe arrivata a circa 3 miliardi di euro di ricavi l’anno: soglia fatidica perché, se non si continua a crescere, comporta il rischio di andare incontro ad un arretramento. Qualcuno ipotizza che il “tuttofare” Slimane non voglia che Celine raggiunga dimensioni “titaniche”, perché vorrebbe dire una struttura interna più articolata e, quindi, minor potere per il direttore creativo.

E ora Chanel?

Per Slimane sarebbe pronta la poltrona di Chanel. Una voce che va avanti da anni, anche in virtù degli apprezzamenti nei suoi confronti di Karl Lagerfeld. Ma la griffe è cresciuta molto sotto la guida di Virginie Viard, per cui la sua poltrona sarebbe piuttosto salda. Eppure il mercato sembra sempre scommettere sul suo avvicendamento. (mv)

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