E se Kering comprasse Valentino? La febbre da acquisizione è altissima, le smentite non l’abbassano

C’è chi vorrebbe comprare. E c’è chi non vuole farsi comprare. Da quando Michael Kors ha acquisito Versace, non si fa altro che parlare di future e possibili operazioni di Merger & Acquisition di primo livello nel campo della moda, soprattutto quella italiana. Il portale WWD.com ha lanciato “l’ipotesi Valentino”. La griffe, acquisita nel 2012 per 858 milioni di dollari da Mayhoola for Investments e da allora letteralmente decollata, farebbe gola a Kering. Secondo WWD, Marco Bizzarri, ceo di Gucci, già un anno fa avrebbe contattato Mayhoola per proporre un’offerta. Ieri Kering ha risposto con un secco no comment. Sempre il colosso francese, però, secondo varie voci, sarebbe interessato anche a Ferragamo. Altre prede italiane che fanno gola? Moncler che, però, allo stesso tempo viene indicato dai rumors come possibile acquirente di Valentino. Ma Remo Ruffini, durante il recente Luxury Summit Pambianco/Deutsche Bank, ha smentito entrambe le ipotesi. Lo stesso, ma in modo più secco, ha fatto anche Diego Della Valle quando gli analisti di Equita hanno ipotizzato che il riassetto di Tod’s fosse il preludio di una futura cessione. Sembrano molto più fondate, invece, le notizie che danno per certo il passaggio di Trussardi al fondo Quattro R, mentre Clessidra, fondo proprietario di Roberto Cavalli starebbe cercando un partner per crescere (anche se qualcuno ritiene molto probabile la vendita della griffe). Anche Philippe Plein sarebbe studiando nuove formule di crescita: l’anno prossimo, ha dichiarato a Milano, esordirà nel mondo delle licenze, ma si dice “pronto a possibili acquisizioni”. In un simile contesto, non potevano mancare i cinesi. Per esempio, quelli di Shandong Ruyi, proprietari di SMCP e Bally, che durante la recente New York Times International Luxury Conference di Hong Kong, hanno annunciato di avere in programma una sorta di “campagna d’Europa” per ampliare il proprio portafoglio di brand. Il presidente di Ruyi Fashion Holding Group, Qiu Yafu, ha confermato il tutto con estrema semplicità: “Se c’è un altro buon marchio, allora siamo interessati all’acquisto”. (mv)

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