Louis Vuitton e Dior spiccano il volo. Fendi, Loewe e Celine corrono. Risultato: La divisione Fashion & Leather Goods di LVMH mette a segno un aumento delle vendite del 12% nel terzo trimestre 2020 e traina i conti di tutta la multinazionale francese, portandola al -7% rispetto alla trimestrale di riferimento del 2019, per un incasso di 11,955 miliardi di euro. Il che attesta, nella negatività, un significativo miglioramento dal -17% del primo trimestre e dal -38% del secondo. Non solo: il calo del 7% è anche inferiore alle previsioni degli analisti (-12%).
Pelletteria e moda
LVMH ha dichiarato che le sue vendite complessive comparabili sono diminuite “solo” del 7% nel terzo trimestre 2020. Un risultato ottenuto grazie alla performance della Fashion & Leather Goods Division, le cui entrate hanno sfiorano i 6 miliardi di euro (grazie all’online, alle vendite in Usa e Cina) e registrano una crescita del 12% rispetto al terzo trimestre 2019. Premianti, in particolare, l’online e i mercati di Cina e USA. La nota emessa da LVMH enfatizza le prestazioni di Louis Vuitton e Dior. Ma “anche gli altri marchi di moda hanno registrato un buon miglioramento della loro attività nel terzo trimestre. In particolare, Fendi, Loewe e Celine”.
I nove mesi
LVMH ha chiuso i primi nove mesi 2020 con un fatturato di 30,3 miliardi di euro, in calo del 21% rispetto allo stesso periodo del 2019. Pelletteria e Moda hanno perso l’11%. Le prospettive restano improntate alla cautela. Anche perché LVMH deve valutare gli effetti della causa in corso contro Tiffany che ha messo in discussione quella che avrebbe dovuto essere “la più grande acquisizione della storia del lusso”. (mv)
Nelle foto: a sinistra un modello Louis Vuitton (immagine tratta da it.louisvuitton.com), a destra il patron di LVMH, Bernard Arnault (Shutterstock)
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