La collezione prêt-à-porter presentata per l’estate 2020 da Fendi vive di contrasti. Quella sfilata durante Milano Fashion Week è una linea dove tutto è giustapposto: colori, materiali e natura stessa dei materiali. Una visione seasonless che sta riscrivendo, come visto anche durante TheOneMilano, il concetto di stagionalità.
Contrasti
Si parte con i contrasti cromatici, dicevamo. “I colori sono fortemente delicati e ispirati a quello che vedo – spiega a MFF la designer Silvia Venturini Fendi –. Il rosa, i celesti leggeri, i gialli impalpabili diventano poi più forti fino ai gialli violenti”. La stilista ha miscelato anche i materiali. “Mi sono rivolta poi ai materiali che vengono utilizzati d’estate, come la lycra e la spugna – continua –. Ho voluto giocare con questi opponendoli a materiali invernali che fanno parte del DNA di Fendi, come la pelliccia”. Non finisce qui: le giustapposizioni si riflettono anche sulle caratteristiche tecniche e le lavorazioni. “Ci sono anche molti materiali naturali, come cotoni lavati e organici – afferma la stilista –, accanto ci sono la seta e dei cotoni cerati, perché volevo anche giocare con la contrapposizione tra tessuti naturali e sintetici”.
Identità
La griffe continua ad elaborare il lutto della dipartita di Karl Lagerfeld. Ma questa collezione prêt-à-porter, la prima alla quale non ha collaborato lo stilista tedesco, va già oltre. “Non è un post-Lagerfeld – racconta Silvia Venturini Fendi a La Repubblica –, lui è stato qui 54 anni, i suoi valori sono i nostri valori, solo che ora è la mia sensibilità, per questo gli abiti sono meno austeri, più rilassati”. Il cambio di passo si vede anche negli accessori: “Le scarpe, questi mocassini con tacco – conclude –, sono fatti per camminare, non per stare su un piedistallo”.