Covid si mangia il 33% dei ricavi di Salvatore Ferragamo. La griffe, che nelle ultime settimane è stata protagonista di alcuni rumors di mercato, ha sottolineato il robusto recupero in Cina. Infatti, nel quarto trimestre 2020 i negozi diretti a Pechino e dintorni hanno registrato un aumento delle vendite del 33,9% a cambi costanti, portando la performance annuale del mercato cinese a +11,3% rispetto all’esercizio 2019. Bene anche le vendite online.
Covid si mangia il 33% dei ricavi
Salvatore Ferragamo ha chiuso il 2020 realizzando ricavi per 916 milioni di euro, con una diminuzione del 33,5% a cambi correnti e del 33,4% a cambi costanti. Nel quarto trimestre le entrate sono calate del 20,4% a cambi correnti e del 19,9% a cambi costanti, in linea con le aspettative e, soprattutto, in miglioramento rispetto ai nove mesi. L’area Asia Pacific, che si riconferma il primo mercato della maison (con una quota di oltre il 50% dei ricavi), ha perso il 25% rispetto al 2019 (-11,2% nell’ultimo trimestre).
Tutte le categorie in down
Tutte le categorie di prodotto hanno registrato una contrazione. Le calzature e la pelletteria (ciascuna con un peso sul fatturato superiore al 40%) hanno registrato una riduzione rispettivamente del 35% e del 27,9% a cambi costanti. Oltre al rimbalzo della Cina, brilla il canale e-commerce, in aumento del 61,1% a cambi costanti.
Le indiscrezioni
Nelle ultime settimane la griffe è stata oggetto di indiscrezioni insistenti. Prima per la possibile uscita del vicepresidente esecutivo Michele Norsa e del CEO Micaela Le Divelec. Poi per la possibile partenza del direttore creativo Paul Andrew. E non si placano le voci, sempre smentite, circa una possibile cessione da parte della famiglia Ferragamo. (mv)
Immagine tratta da ferragamo.com
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