Due griffe di riferimento del lusso di altissima qualità, due bilanci semestrali da incorniciare. Sono quelli di Ferragamo e Hermès. La maison francese, dopo aver comunicato lo scorso luglio una crescita percentuale del 14,4% delle vendite nei primi sei mesi dell’anno (per un valore di 1,7 miliardi di euro), ha diffuso la notizia che nello stesso periodo il suo utile netto è cresciuto del 13,9% arrivando a 381,7 milioni di euro. Un risultato oltre le più rosee aspettative, al punto che il management della griffe ora si aspetta un “leggero superamento dell’obiettivo di crescita a medio termine del 10%. Il margine operativo ricorrente potrebbe essere vicino al massimo storico raggiunto nel 2012, pari al 32,1%”.
Brillano anche i conti semestrali di Salvatore Ferragamo. Il gruppo fiorentino ha generato ricavi per 625 milioni di euro, l’11% in più rispetto allo stesso periodo del 2012. Fondamentale l’apporto commerciale dell’area asiatica, che si conferma, con un fatturato di 240 milioni di euro, il primo mercato di Ferragamo. Particolarmente positiva la performance dei monomarca cinesi, che hanno registrato tra gennaio e luglio un aumento di vendite pari al 30%. Esplosivo il miglioramento dell’utile netto del gruppo: +81% per un valore di 81 milioni di euro. “Tale aumento – dicono da Ferragamo – beneficia, oltre alla plusvalenza derivante dalla cessione della quota nella società ZeFer, anche del riacquisto di quote di partecipazione nelle società distributive della Greater China, della Corea e del Sud Est Asiatico”.