Ferragamo resta in area negativa: per risalire “ci vuole pazienza”

Ferragamo resta in area negativa: per risalire “ci vuole pazienza”

Ci vuole pazienza”. Il commento dell’analista di Citi, Thomas Chauvet, fotografa alla perfezione la situazione di Salvatore Ferragamo. Il brand, in un contesto difficile, prosegue a inanellare numeri negativi. La strada per tornare alla crescita sarà più lunga del previsto. Ne è consapevole anche il CEO, Marco Gobbetti, che difende il direttore creativo Maximilan Davis.

Ferragamo resta in area negativa

I ricavi del terzo trimestre di Ferragamo sono diminuiti (a cambi correnti) del 9,6% a 221 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nei 9 mesi conclusi il 30 settembre, le vendite sono diminuite dell’11,9% a 744 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo del 2023. Gobbetti ha indicato la regione Asia-Pacifico come “il principale fenomeno” della riduzione delle vendite. In significativo calo anche il canale wholesale. A questo proposito, Ferragamo non sta pianificando “una significativa razionalizzazione dei negozi”, anche se non esclude “qualche cambiamento”.

 

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Ci vuole tempo

Inevitabilmente. qualcuno comincia a porsi domande sulle capacità di guidare la griffe verso la crescita del direttore creativo Maximilian Davis. Gobbetti ha risposto alle critiche dicendo di essere soddisfatto della nuova estetica di Davis. Ma ha sottolineato che “ci vuole tempo per crescere e arrivare ad un pubblico più ampio. Il miglioramento non può arrivare dall’oggi al domani” (fonte WWD). Le collezioni, ha continuato Gobbetti, sono “classiche e piuttosto raffinate e non chiassose. Vogliamo ottenere una crescita su una base di clienti elevata”. Per quanto riguarda le previsioni per il quarto trimestre, il CEO si aspetta ancora un fatturato leggermente negativo. Così come non prevede miglioramenti significati nell’utile operativo, che è messo sotto pressione dal calo dei ricavi.

Ci vuole pazienza

Secondo Citi, i dati di Ferragamo “sono stati deludenti dopo l’impressione positiva percepita con i risultati del primo semestre 2024, in base ai quali il marchio sembrava sull’orlo di una svolta”. Citi prosegue sottolineando come “le iniziative chiave implementate da Gobbetti un paio di anni fa sembrano avere senso. Sembrano, però, richiedere anche un po’ più di tempo del previsto per imprimere una traiettoria di crescita più chiara”. La nota positiva è che le vendite a prezzo pieno hanno superato le aspettative. Al contrario, quelle wholesale sono state ben peggiori del previsto (-13% rispetto alla forbice -3%/+1%) anche a causa del basso traffico nei grandi magazzini statunitensi. (mv)

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