Ferragamo vuole proteggere la filiera, OTB vuole comprarla

Ferragamo vuole proteggere la filiera, OTB vuole comprarla

Ferragamo vuole proteggere la filiera. OTB, intanto, vuole rafforzare la sua anche attraverso le acquisizioni. Per i grandi gruppi italiani la supply chain, minacciata dalla crisi provocata dalla pandemia, è un asset fondamentale. Nessuno vuole vederla indebolita o, peggio, sgretolata. Così molte griffe hanno attuato misure concrete per salvaguardarla. Ecco le opinioni di Michele Norsa, vice presidente esecutivo di Salvatore Ferragamo, e di Ubaldo Minelli, CEO di OTB. I due manager sono intervenuti all’incontro “Capitale della Moda, Capitali per la Moda. A confronto i grandi brand per proteggere e far ripartire la filiera di qualità italiana”, organizzato da Class Editori.

Ferragamo vuole proteggere la filiera

“Se non proteggiamo la filiera, non proteggiamo tutto il nostro sistema moda – sono le parole di Norsa (nella foto, a sinistra). Ferragamo produce oltre il 95% in Italia, attraverso una rete estremamente stabile di fornitori da quasi 100 anni. Con questi il marchio ha costruito eccellenze e creato modalità e capacità di produrre in maniera innovativa in ogni fase”. Proteggere la filiera vuol dire intervenire a livello finanziario, cioè offrire un supporto organizzativo o un’integrazione dei capitali. “La filiera italiana è garanzia di sostenibilità e innovazione – continua il manager, che a proposito dell’andamento di Ferragamo spiega –. Vediamo un inizio anno molto positivo in alcune aree geografiche. In Cina registriamo crescite a doppia cifra e nuove opportunità di investimento (i centri commerciali). Gli Stati Uniti sono ripartiti velocemente grazie agli afflussi di capitale e alle campagne vaccinali, mentre l’Europa è ancora molto condizionata dall’assenza di flussi turistici”.

Le intenzioni di Minelli

“Stiamo valutando una serie di opportunità e senza dubbio ce ne sono sia nella filiera produttiva sia a valle in quella distributiva – è la testimonianza di Ubaldi Minelli (nella foto, a destra) –. Ci stiamo prendendo cura della filiera produttiva, che per noi è un asset tra i più importanti per il nostro modello di business. Se la filiera non è in salute è anche un problema nostro”. Diesel produce il 30% delle collezioni in Italia, mentre per gli altri brand del gruppo (Maison Margiela, Marni, Viktor & Rolf, Amiri), la quota di produzione made in Italy supera il 90%. OTB ha supportato la filiera attraverso l’iniziativa Cash (acronimo di Credito Agevolato Suppliers’ Help), partita nel 2013 da Staff International, il braccio produttivo del gruppo di OTB, e rafforzata lo scorso anno. (mv)

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