Hermès gioca un campionato a parte. Almeno tra i top brand del lusso, la maison francese è la più resiliente. Ha chiuso il 2020 con -6% di fatturato e il quarto trimestre con +16%, grazie al boom in Asia (+39%). Un boom che sta continuando anche nei primi mesi del 2021, come sottolinea il presidente Axel Dumas con i giornalisti. Perché ha vinto Hermès? Ce lo dicono gli analisti del lusso.
Hermès gioca un campionato a parte
“Hermès sembra trovarsi in un campionato diverso – afferma a Vogue Business Thomas Chauvet (Citi) –. È stato di gran lunga il marchio del lusso più resistente grazie ad un modello di business unico, orientato alla famiglia, costruito attorno ad uno stile senza tempo, alla qualità e alla durata del prodotto e alle profonde relazioni con la clientela locale”. Secondo Luca Solca (Bernstein) Hermès “beneficia della massima desiderabilità oltre confine e delle lunghe liste di attesa sui suoi prodotti iconici”. “Hermès è stata in grado – Mario Ortelli (Ortelli & Co.) – di attingere al desiderio dei consumatori di acquistare pezzi di investimento, di comprare meno, ma meglio”. Deborah Aitken, analista di Bloomberg Intelligence, sostiene invece che “Hermès ha confermato la sua superiorità rispetto alla concorrenza nel 2020”, quando ha compensato “la riduzione dei flussi turistici” con “una base di clienti fedeli”.
Le parole di Dumas
“Questa crisi globale rivela l’importanza del nostro modello – sostiene lo stesso Dumas – in cui gli esseri umani e la creazione sono al centro della scena”. Dumas sottolinea che il comportamento dei clienti cinesi a inizio 2021 è coerente con quanto visto negli ultimi tre mesi del 2020. E aggiunge di non avere in programma importanti aumenti di prezzo quest’anno. Probabilmente un ritocco sarà attorno all’1%, come l’anno scorso. “La società in genere aumenta i prezzi solo per riflettere l’aumento dei costi”, conclude. (mv)
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