Il governo cinese taglia i dazi

Il premier cinese Li Keqiang ha annunciato nei giorni scorsi, nel corso di un incontro dello State Council cinese, la volontà del governo di tagliare i dazi relativi a una serie di beni di consumo importanti, come parte di un piano volto a innalzare i consumi e dare stabilità alla crescita economica interna. Beni di uso quotidiano ma anche beni di lusso cioè accessori e abbigliamento. Le vendite di made in Italy in pelle, dal lusso ai prodotti di fascia medio-alta, potrebbero registrare a breve un significativo ritorno in positivo. Il taglio dei dazi sui prodotti importati in alcune zone della Cina partirebbe da giugno con l’obiettivo di incrementare i consumi interni e frenare il flusso di spesa in uscita dei turisti cinesi. Anche se molti cinesi continueranno ad acquistare beni di lusso all’estero, dove i prezzi sono scontati del 30-40% rispetto a quelli praticati in Cina. Secondo stime, entro il 2020 i cinesi prevedono di viaggiare 4,5 volte l’anno. La misura arriva dopo mesi in cui si è temuta una reazione opposta dove sembrava che lo State Council dovesse inasprire ulteriormente le tariffe doganali per le merci importate. L’Italia vende ai turisti asiatici il 35% dei suoi luxury goods, la Francia il 40%, la Gran Bretagna il 25 per cento.

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