Gucci -24%, Bottega Veneta +12%: per Kering è “stabilizzazione”

Gucci -24%, Bottega Veneta +12%: per Kering è “stabilizzazione”

Gucci delude ancora. Bottega Veneta sorprende. Kering tampona l’emorragia (ma l’utile netto crolla del 62%). Il suo CEO François-Henri Pinault ritiene che il gruppo del lusso francese abbia raggiunto un punto di “stabilizzazione” dopo un anno di pesanti perdite. Questo grazie a un miglioramento delle vendite in Cina e USA. Tuttavia, il gruppo francese resta dietro ai suoi competitor – come LVMH e Richemont – che hanno ottenuto risultati migliori.

Gucci -24%

Gucci ha registrato una flessione dei ricavi del 24% su base comparabile nel quarto trimestre 2024. Mentre gli analisti si aspettavano un calo del 19% (fonte Reuters). “La performance delle nuove linee di pelletteria e delle linee iconiche Gucci, come la borsa Jackie e le sue nuove interpretazioni, è molto incoraggiante” si legge nella nota aziendale. Ma non erano i risultati che Kering si aspettava dopo due anni trascorsi alla ricerca di un rilancio. Il marchio è in attesa di un nuovo direttore creativo dopo la separazione da Sabato de Sarno.

 

 

Bottega Veneta +12%

Nell’ultimo trimestre dell’anno, Saint Laurent ha registrato un calo dell’8%, mentre il gruppo delle “altre case”, che include Balenciaga e Alexander McQueen, ha visto una diminuzione del 4%. Sorprende Bottega Veneta, con un aumento del 12% delle entrate. Questo perché, spiega Kering, “l’offerta di pelletteria continua a riscuotere un grande successo”. Anche Bottega Veneta si appresta a un cambiamento di stile dopo la partenza del direttore creativo Matthieu Blazy, approdato da Chanel. Al suo posto è arrivata Louise Trotter.

Punto di “stabilizzazione”

Kering, appesantito da Gucci, ha registrato un calo del 12% nei ricavi del quarto trimestre, raggiungendo 4,39 miliardi di euro. Con un leggero miglioramento in Cina e USA. La flessione è in linea con il consenso Visible Alpha citato da UBS. Per l’intero 2024, il fatturato di Kering è sceso del 12% su base comparabile a 17,2 miliardi di euro. L’utile operativo corrente è in calo del 46% rispetto all’anno precedente. L’utile netto crolla del 62% a 1,13 miliardi. Citando un contesto economico e geopolitico “incerto”, il gruppo francese afferma di avere “particolare vigilanza in termini di disciplina finanziaria“. Il riferimento è al controllo dei costi, agli investimenti e alla gestione del bilancio. (mv)

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