Gucci in 9 mesi fattura più del 2016, YSL vola, Bottega Veneta così così: ennesimo record trimestrale per Kering

La domanda è quasi ovvia: ma dove vogliono arrivare? Retorico quanto si vuole, l’interrogativo è doveroso leggendo i dati di bilancio relativi al terzo trimestre di Kering e, in particolare, del suo brand di riferimento: Gucci. Le vendite del gigante francese hanno raggiunto quota 3,9 miliardi di euro, pari a una crescita del 28,4% e, soprattutto, asfaltando le stime del consensus Reuters, ferme a 3,7 miliardi di euro. A trainare lo sfavillìo francese è Gucci, oramai trasformato in una sorta di lussuosissimo schiacciasassi idolatrato dai Millennials di tutto il mondo: 1,55 miliardi di euro incassati negli ultimi tre mesi, sfiorando il +50% (per la precisione: +49,5%), con il fatturato dei monomarca che sale al +51% e quello del wholesale che non è ugualmente brillante. Si fa per dire, ovviamente: +44%. Sui primi nove mesi il risultato di Gucci è a dir poco straordinario: crescita del 45,5% e fatturato che supera il totale del 2016, salendo a 4,4 miliardi di euro. Un dato fa riflettere. Se nel mondo Gucci cresce ovunque a doppia cifra, è online (dove oggi, come si legge in una news successiva, esordisce su Mytheresa.com con servizio DIY riservato alle sneaker), che letteralmente esplode, aumentando, come scrive Kering in una nota ufficiale “in tripla cifra”. Cresce del 22,2% il fatturato trimestrale di Yves Saint Laurent, che incassa quasi 384 milioni di euro grazie alla performance “degli accessori, che rimane sostenuta”. Unica, parziale, nota dolente, quella di Bottega Veneta che nel terzo trimestre chiude un giro d’affari di 280,7 milioni di euro, strappando uno 0,9% in più che, secondo Kering, dimostra come la transizione del brand verso una nuova dimensione sia “ongoing”.

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