Obiettivo: controllare il canale wholesale e azzerarne i rischi. Strumento: la tecnologia RFID. A farlo sarà Gucci. Ogni suo articolo inviato ai distributori, infatti, sarà dotato di un tag RFID che ne seguirà il percorso e, quindi, potrà tracciare le vendite sospette fuori dai canali ufficiali. Secondo quanto riporta fashionmagazine.it, è stata la stessa griffe a comunicare la decisione con una nota inviata a tutti i suoi rivenditori indiretti nel mondo.
Tracciare le vendite sospette
Gucci ha sforbiciato, a giugno 2020, i partner multimarca “autorizzati”, che in Italia sono passati da 110 a 38. E, ora, ha deciso di controllarne le operazioni e le movimentazioni dei suoi articoli. Come? Ad ogni prodotto consegnato al wholesale la griffe applicherà un chip RFID che rileverà gli spostamenti e, quindi, anche un eventuale sconfinamento verso canali non autorizzati. In altre parole: il cosiddetto mercato parallelo. E non solo.
Verificare il corretto adempimento
La decisione di Gucci è contenuta in una comunicazione inviata a tutti i suoi partner distributivi indiretti. In essa, scrive fashionmagazine.it, si legge che “la nostra azienda si riserva il diritto contrattuale di accedere ai conti e ai registri di ciascun punto vendita, per verificare il corretto adempimento degli obblighi previsti dal contratto”. Secondo la griffe, lo scopo di questo stretto controllo non è solo la tutela del marchio. Ma, anche, garantire regole certe “nell’interesse di tutti i player coinvolti”.
L’RFID
Solitamente il tag RFID si utilizza in ambito fashion per contrastare la contraffazione e i furti in negozio. Ma, anche, per monitorare le scorte di magazzino e semplificare la logistica. Questa potrebbe essere la prima volta che la sua implementazione di spinge nel contesto del controllo della catena di distribuzione. (mv)
Immagini tratte da gucci.com
Leggi anche: