Luci accese sul presente e sul prossimo futuro di Gucci e Kering. Dopo lo sprofondo pari al -21% della griffe nel primo trimestre 2024 e il calo drastico (-11%) della multinazionale francese (qui trovate tutti i dettagli finanziari del bilancio pubblicato ieri, 23 aprile 2024), gli analisti cercano di decifrarne le prospettive. C’è chi auspica una revisione molto più drastica rispetto a quella attuale per poter risanare Gucci. E chi dubita perfino delle capacità del CEO di Kering, François-Henri Pinault, di riuscirci. Nel frattempo, il conglomerato francese del lusso potrebbe acquisire per poter riequilibrare i suoi conti.
Gucci e Kering
Per la CFO di Kering, Armelle Poulou, il gruppo ha un bilancio sano che consentirebbe fusioni e acquisizioni “incrementali” (fonte Reuters). In merito al futuro di Gucci, Poulou non si aspetta miglioramenti nel secondo trimestre. “Siamo più fiduciosi per il secondo semestre” (fonte Vogue Business).
Transizione più lunga
Thomas Chauvet di Citi sottolinea come la transizione di Gucci potrebbe richiedere più tempo del previsto. “Una maggiore disponibilità in negozio della nuova collezione, l’incremento del marketing e l’impatto delle assunzioni dei nuovi manager potrebbero portare a un miglioramento delle vendite”. Chauvet nota anche “chiari segnali di miglioramento dopo quasi un anno di pressioni sui ricavi trimestrali di Bottega Veneta e altre maison (principalmente Balenciaga)”. Luca Solca di Bernstein non si dice sorpreso che in un momento in cui il mercato è riflessivo, i marchi in fase di transizione incontrino più difficoltà. Perché “i consumatori concentrano la loro spesa su marchi irrinunciabili” scrive. Tuttavia, “l’entità del calo dei profitti, sorprende al ribasso. Sembra chiaro che Kering sia intenzionata a fare pulizia e a creare una base più solida per il futuro”.
Serve una revisione più drastica
Bloomberg ha interpellato una decina tra investitori e addetti ai lavori che ravvisano la necessità di “una revisione molto più drastica” per Kering “rispetto a quanto previsto. Alcuni si chiedono, addirittura, se il CEO François-Henri Pinault sia l’uomo giusto per ribaltare Gucci. Aggiungendo che potrebbe lasciare spazio a Francesca Bellettini. I detrattori di Pinault affermano che, guardando al passato, “non è stato in grado di effettuare acquisizioni capaci di ridurre la dipendenza del gruppo da Gucci”. Non solo. “Il portafoglio di Kering è composto principalmente da marchi di moda di lusso piuttosto che da marchi storici del lusso“, afferma Mario Ortelli, della società di consulenza Ortelli & Co. “Quando sei esposto sulla moda, tutto è intrinsecamente più volatile perché le tendenze vanno e vengono. Puoi cavalcare l’onda per un po’, ma non durerà per sempre“. (mv)
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