Nel gioco frenetico delle contaminazioni, irrompe Gucci con un progetto che mixa (nel vero senso della parola) differenti suggestioni di stile e prodotto. Un progetto nel quale la pelle riveste un ruolo sostanziale. Ecco, dunque, che la moda incontra la mixology in un ex negozio di fiori in piazza della Signoria a Firenze. Si chiama Gucci Giardino 25.
Gucci Giardino 25
Gucci ha aperto il suo cocktail bar nel giorno di San Valentino. Nasce da un’idea “tra marketing e valorizzazione delle origini” a firma di Alessandro Michele, direttore creativo della maison fiorentina. Una decina di tavoli di marmo, ispirati ai bistrot parigini. Sedie rivestite in pelle blu pavone. Stessa scelta cromatica e di materiale per il grande divano capitonné, destinato ad ospitare centinaia di Gucci addicted, pronti a raccontare via social le atmosfere e il cibo di Gucci Giardino 25, dalla colazione fino all’after dinner.
Orario (quasi) continuato
Questo nuovo spazio è a pochi passi da Gucci Garden, il museo inaugurato nel 2011 per i 90 anni della casa di moda, e da Gucci Osteria da Massimo Bottura (esperimento replicato con stella Michelin a Los Angeles e anche a Tokio). Fa orario (quasi) continuato: dalle 8 del mattino all’una di notte. E tra le contaminazioni messicane e giapponesi dell’offerta culinaria, c’è anche lo spazio per gustare i cocktail di Martina Bonci, la bartender che ha rivisitato il Negroni, nato a Firenze più di 100 anni fa. Anche questo è lusso. Anzi, anche questo è il “nuovo” lusso che cerca di essere molto più di un prodotto e sempre più un’esperienza. Possibilmente da condividere. (aa)
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