L’ultimo trimestre del 2024 sarà positivo e così, quindi, il bilancio 2024. Anche nel medio termine gli analisti di Bernstein si aspettano che Hermès continui a crescere: a differenza del recente passato, però, lo farà in virtù di una strategia un po’ più spudorata sui listini. “Hermès è stata tra le aziende più prudenti sui prezzi durante il boom del lusso post-Covid – scrive il team di analisti capitanato da Luca Solca –, cosa che le lascia il più importante spazio di manovra del settore”.
Se Hermès continuerà a crescere
La strategia di Hermès, che produce meno di quanto potrebbe vendere, la rende un brand fortissimo e una garanzia anche sui mercati azionari, riconoscono gli analisti di Bernstein. Ma, nell’ottica di quanto succede nel settore, ci si chiede cosa aspettarsi nel breve-medio termine, “in vista di un imminente recupero ciclico”. La prospettiva è ottimista, dicevamo, ma in virtù del ritocco dei listini: “La crescita della linea top di Hermès sarà sostenuta dai prezzi: la griffe sta sfruttando il suo potenziale di pricing sia per aumentare i prezzi in Europa che per ristabilire i divari con i mercati esteri. In particolare, in Giappone e in Cina, dove la debolezza del tasso di cambio ha eroso i consueti premi”.
Il margine di manovra
Grazie alla collaborazione con databoutique.com, Bernstein si aspetta che Hermès alzi i prezzi del 7% circa, più di quanto faranno molti competitor. Ma resta vero che la griffe parte da premesse diverse. Guardando le variazioni praticate in Francia tra il 2020 e il 2023, Chanel ha aumentato i listini del 59%, Prada del 52%, Dior del 51%, Vuitton del 32%, mentre Hermès “solo” del 20%. Gli analisti si aspettano che il pubblico accolga positivamente le novità: la prospettiva, però, è di una crescita in valore, ma non dei volumi di vendita.
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