Grazie alla significativa crescita in Giappone, Hermés ha chiuso il primo trimestre con un +19%, per un fatturato di 1,12 miliardi di euro, in linea con l’attesa degli analisti e gli obiettivi aziendali di breve e medio termine. La maison francese ha visto le vendite dei negozi monomarca aumentare del 10% a tassi costanti (103 milioni di euro). Il mercato giapponese è progredito del 15,2% e del 7,7 nell’Asia-Pacifico (che include la Cina), ma il ceo Axel Dumas spiega che “il trend in Asia, Giappone escluso, resta difficile”. L’Europa occidentale registra solo un +3,1% (Francia +6,4). Il trimestre (terzo dell’anno fiscale) resta invece deludente per Coach, sebbene l’amministratore delegato Victor Luis, ritenga che “i risultati siano perfettamente in linea con gli obiettivi”. L’azienda con sede a New York accusa un ribasso nei ricavi del 15,5% (929,3 milioni di dollari) mentre particolare attenzione desta il declino domestico (-24%, 493 milioni di dollari). In discesa le vendite nei negozi diretti (-23%), non diretti (-23%) e nei department store (-30%). Nei nove mesi trascorsi dall’inizio dell’anno fiscale, Coach registra un fatturato di 3,19 miliardi (-13.1%). Non bene anche Wolverine Worldwide: le vendite del Q1 sono risultate piatte, +0,6% (631,4 milioni di dollari), cifra anche addebitabile alla perdita della licenza per Patagonia. Il gruppo comprende brand come Merrell, Sperry, Hush Puppies, Saucony, Wolverine, Keds, Stride Rite e Sebago, e possiede la licenza per Cat e Harley-Davidson. (pt)
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