Hermès sta programmando aumenti di prezzo più consistenti del solito. La maison li giustifica come un adeguamento alle oscillazioni valutarie e all’aumento dei costi. L’invariato appetito per i modelli Birkin e Kelly, nonostante la situazione economica, rafforza questa sua convinzione. Un altro segnale arriva dalla decisione di accelerare le assunzioni nella seconda metà dell’anno. Il tutto, trova definitiva certezza nei dati di bilancio appena pubblicati, relativi al terzo trimestre e ai primi 9 mesi dell’anno. Dati (molto) positivi, ovviamente.
Hermès non rallenta, anzi accelera
“Per il momento, non vediamo alcun segnale di rallentamento in nessuno dei nostri mercati” ha affermato Eric du Halgouet, vicepresidente esecutivo finanziario di Hermès, commentando i risultati del terzo trimestre. Da luglio a settembre, le vendite sono state di 3,14 miliardi di euro. Si tratta del +24,3% a tassi di cambio costanti. In altre parole, il doppio di quanto previsto dagli analisti secondo un consensus UBS citato da Reuters. “La domanda globale di beni di lusso di fascia alta – commenta Luca Solca (Bernstein) – non si è ancora normalizzata”. Nei primi nove mesi dell’anno Hermès ha fatturato 8,6 miliardi di euro, in crescita del 24% a cambi costanti rispetto allo stesso periodo del 2021.
Aumento di prezzo
“Probabilmente avremo aumenti di prezzo compresi tra il 5 e il 10%” dice du Halgouet, giustificandoli con l’incremento dei costi di produzione e con le fluttuazioni valutarie. Il ritocco dei listini in negozio, però, non avverrà prima del nuovo anno. Sono percentuali che segnano un deciso rialzo dei prezzi rispetto alle consuetudini della maison, che nel periodo di pandemia è stata meno aggressiva su questo fronte rispetto ai competitor. Infatti, Hermès ha aumentato i prezzi di circa il 4% quest’anno e dell’1,5-2% in media negli anni precedenti.
Più dipendenti
La certezza di Hermès, dunque, sta nel ritenere che le sue vendite non subiranno un brusco rallentamento a causa dell’inflazione e della situazione economica. La solidità di questa convinzione è dimostrata anche dall’accelerazione delle assunzioni nel secondo semestre del 2022, dopo aver già aumentato il numero dei dipendenti di 800 unità tra gennaio e giugno. Non solo: a luglio ha aumentato anche la busta paga di tutti i dipendenti europei.
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