Hugo Boss torna a vedere la luce. Il giro d’affari nel 2017 si attesta a quota 2,73 miliardi di euro, cifra che, confrontata con i 2,69 miliardi del 2016, rappresenta il +3%. Il brand tedesco, che sotto la guida del ceo Mark Langer si sta riposizionando nel premium, vede migliorare anche i ricavi: con 735 milioni, sono l’1% in più (il 5% a cambi costanti) su base annua. Merito della buona performance è la crescita delle vendite: +7% negli store e +42% online. Ancora in chiaroscuro, invece, i numeri di Burberry. Nel terzo trimestre dell’anno fiscale in corso (chiuso al 31 dicembre) il colosso inglese ha registrato vendite per 719 milioni di sterline (poco meno di 810 milioni di euro), che valgono il +2% a parità di perimetro, ma il -2% a cambi correnti. Nel periodo in analisi, Burberry ha risparmiato complessivamente sui costi 60 milioni di sterline: l’outlook sul bilancio annuale rimane negativo. “Facciamo progressi positivi in un percorso che sta portando nella pratica la nuova visione – ha commentato il ceo Marco Gobbetti –. Stiamo gettando basi solide per il nostro piano, che richiede più anni, per portare Burberry nel lusso”.
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