I ricchi cinesi preferiscono le Maldive alle borse di lusso. Anche in Cina, i consumatori di fascia alta vogliono aumentare la spesa per le esperienze a discapito dell’acquisto di accessori. Sono le indicazioni che arrivano dall’edizione numero 21 dell’indagine Hurun Chinese Luxury Consumer Survey. Morale: l’élite cinese preferisce spendere per i viaggi. Una tendenza che coinvolge l’intera società di Pechino e potrebbe diluire gli effetti del piano per stimolare i consumi nel settore della moda e del lusso.
Più esperienze, meno borse
Il tipico consumatore cinese di lusso di oggi ha 35 anni, un patrimonio familiare di 6,55 milioni di dollari e vive in una casa di 270 metri quadrati. Trascorre sette giorni al mese in viaggi di lavoro e si aspetta la libertà finanziaria entro i 46 anni. Lo rivela l’indagine Hurun che ha coinvolto 750 persone ad alto patrimonio netto (HNWI), con una media di 35 anni, il 45% dei quali proveniente da città di prima fascia. Il risultato finale è che i viaggi hanno superato la salute e il benessere come categoria principale nelle intenzioni di aumento di spesa. In una precedente edizione dell’indagine, Hurun aveva affermato che – nonostante il numero di famiglie benestanti in Cina stia diminuendo -, i grandi ricchi del Paese si stanno aggiudicando una fetta più grande della torta. In altre parole: le loro decisioni d’acquisto pesano sempre di più.
Dove soffiano venti contrari
Se i viaggi prosperano, i mercati tradizionali del lusso affrontano venti contrari. Hurun stima che il mercato del lusso cinese si sia ridotto del 3% nel 2024 rispetto all’anno precedente, scendendo a 230 miliardi di dollari. Le vendite di orologi di alta gamma sono diminuite del 22%, quelle dei gioielli di lusso sono scese del 10%, quelle delle borse del 9%. Viceversa, il mercato dei servizi di fascia alta, tra cui hotel e viaggi, è cresciuto del 17%. “Il consumo medio delle famiglie cinesi HNWI è sceso del 12% nell’ultimo anno”, afferma al Jing Daily Rupert Hoogewerf, presidente di Hurun. “Ciò ha costretto i marchi di fascia alta a offrire una qualità superiore a un prezzo inferiore. Lo stile di vita, gli investimenti e le preferenze dei consumatori di lusso in Cina sono cambiati radicalmente negli ultimi 20 anni”.
Effetti meno significativi
Anche se i grandi ricchi non ne hanno bisogno, il piano cinese per stimolare i consumi potrebbe avere un effetto minore sul lusso. Il comportamento degli HNWI, infatti, rispecchia la tendenza della società cinese di prediligere le esperienze all’acquisto di beni. Inoltre, le banche cinesi stanno aumentando i tassi sui prestiti al consumo rendendo così più difficile l’attuazione del piano. Con meno soldi in tasca, il consumatore cinese che non rinuncia alle vacanze avrà meno soldi da destinare alla moda. (mv)
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