2011 in forte utile per il Gruppo Armani (nella foto, il fondatore e presidente Giorgio Armani), che ha comunicato i dati di bilancio: fatturato 1,804 miliardi di euro (+14%), utile netto pari a 181,6 milioni di euro (+12,8%). Il bilancio 2011, anticipato a maggio, è stato diffuso con la specifica dell’incremento dei dividendi distribuiti agli azionisti, passati dai 30 milioni del 2010 ai 70 del 2011.
Nel 2012 la casa milanese ha registrato, fra aperture e chiusure, un saldo attivo di 101 punti vendita. La rete conta ora 751 negozi monomarca in 46 Paesi nel mondo: 89 boutique Giorgio Armani, 3 Giorgio Armani Accessori, 211 Emporio Armani, 42 Armani Collezioni, 235 A/X Armani Exchange, 33 AJ Armani Jeans, 2 AJ Accessori, 21 Armani Junior, 36 Armani/Casa. Il tutto muove un giro d’affari indotto al retail di 6,7 miliardi di euro, valore calcolato considerando le vendite di prodotti a marchio Armani effettuate dai produttori sia appartenenti al gruppo che terzi durante le stagioni P/E e A/I 2011 ed espresso in base ai prezzi al distributore.
Analizzando più approfonditamente il bilancio, emerge che il valore aggiunto generato è risultato in crescita del 20% (per un totale di 650,3 milioni di euro), di cui il 49% è stato distribuito al personale, il 22% alla Pubblica amministrazione (imposte e tasse), l’11% all’azionista (i dividendi), l’1% in iniziative umanitarie, culturali e sportive.