Per Carlo Mazzi, presidente di Prada, esistono i limiti del family business. Eccome se esistono. L’impresa italiana si basa sulla grande capacità di innovazione. Ma le capacità di sviluppo dell’attività si scontrano con la dimensione dell’azienda a gestione familiare. “Per crescere – spiega il manager – bisogna aprirsi e farsi affiancare”, prima o poi.
I limiti del family business
Mazzi risponde, a modo suo, alla domanda de La Conceria n. 11: le imprese italiane della filiera della pelle sono pronte ad aprire il capitale? Il presidente di Prada risponde che dovrebbero. “È naturale, e anche giusto, che la prima generazione tenga saldo il controllo di ciò che ha creato – afferma a L’Economia de il Corriere della Sera –. Ma la seconda generazione no, non può restare chiusa in famiglia. Quando succede, prima o poi la crescita si interrompe”.
La natura del made in Italy
Il made in Italy vale storie di successo in tutti i campi. Creare prodotti innovativi “è la base di sviluppo. L’azienda si crea con quei due fattori: il prodotto e il mercato”, riepiloga Mazzi. Ma non basta. “Dopodiché arriva sempre un momento in cui, se l’imprenditore vuole continuare a crescere, ha bisogno di un terzo elemento: l’organizzazione – le sue parole –. Strutturare un’azienda, darle una governance, inserire dei manager è fondamentale. Una necessità assoluta. In questo in Italia, però, non siamo così bravi”.
Paradosso dell’individualismo
Perché gli imprenditori italiani sono in ritardo? “Un po’ siamo individualisti. Teniamo alla proprietà familiare, e questo ci sta: è ovvio che chi ha fondato un’attività imprenditoriale di successo senta l’azienda come una sua creatura – riepiloga Mazzi –. Aggiungo che è una fortuna che le famiglie non cedano il controllo. Ma per crescere devono aprirsi e farsi affiancare”. Il paradosso è che, in alternativa, l’impresa o crolla, o diventa troppo grande per rimanere sotto il controllo di capitale italiano. “Alcune imprese si sono perse per questo, perché le famiglie si sono tenute strette le leve di proprietà e gestione – conclude il presidente di Prada –. Paradossalmente, è la ragione per cui c’è chi vende tutto agli stranieri, ben felici di comprare in Italia”.
In foto (Imagoeconomica) Carlo Mazzi
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