Ferragamo sta vivendo la sua crescita maggiore in Asia, che ha generato nel 2012 il 36,3% delle vendite totali. Il flusso dei turisti asiatici ha compensato la flessione dei consumi europei, permettendo così alla griffe fiorentina di ottenere un +21,4% anche nei negozi del Vecchio Continente. Altri mercati di destinazione? Il Nordamerica ha segnato un +16%, il Giappone +5 e il Sudamerica +27. E’ questa la distribuzione geografica della scalata nei dati dell’azienda fiorentina, dai quali spiccano utili d’esercizio (106 milioni di euro) superiori del 30%. Di questa significativa percentuale, Ferragamo attribuisce il 10% al riacquisto delle quote dei distributori di Corea del Sud e del Sudest asiatico. Gli incassi totali del 2012 hanno toccato 1,15 miliardi, cifra superiore del 17% rispetto ai 986 milioni del 2011.
“Il lusso sta confermandosi inossidabile e i top-brand sono ancora più forti – commenta l’amministratore delegato, Michele Norsa – l’abilità di conquistare nuovi clienti su base mondiale è diventato il nuovo gioco”. Norsa ha menzionato l’apporto dei turisti cinesi anche in Paesi come Indonesia e Canada. In aggiunta al cinese, vengono segnalati mercati come quelli messicano, malesiano, vietnamita e del Sudest asiatico dove Ferragamo “sta andando al di là delle attese”.
Il brand fiorentino opera attraverso 338 negozi diretti e 268 in franchising. (p.t.)