La “sobria” trimestrale di LVMH è solo uno degli indizi. Un altro, ad esempio, Financial Times lo riconosce nei risultati deludenti delle aste ad Hong Kong: se i ricchi spendono meno per l’arte, nicchia molto significativa del mercato del lusso, vuol dire che stanno rivedendo in generale le priorità della vita. E i beni voluttuari, quelli con i quali si sono gratificati nel triennio post-pandemico, sono in evidente arretramento. Il quotidiano finanziario britannico non ha dubbi: i cosiddetti “ruggenti anni ’20” dell’alto di gamma sono già finiti. I tassi di crescita, a lungo a doppia cifra, si assesteranno su livelli inferiori al 10%. Ne hanno preso atto gli investitori, che puniscono i titoli in Borsa con cali diffusi. Ci fanno i conti gli stessi big del settore.
I ricchi spendono meno
Si possono cercare ragioni del rallentamento all’interno del mercato dell’alto di gamma: “Anche in qualche department store di extra-lusso – riporta FT – pensano che alcune borse siano diventate troppo care”. Ma non sono le ragioni principali. La più grave è l’unica sulla quale le maison non possono intervenire: si è assistito a “un cambio di umore” nel pubblico. Si è esaurita “l’euforia post-pandemica, quando, come sintetizza Luca Solca, analista di Bernstein, i consumatori più abbienti si sono detti meglio godersi la vita che morire ricchi”. Il panorama, d’altro canto, si è incupito. Sulla gioia di essere sopravvissuti al Covid si è abbattuto lo scenario di guerra, dove all’Ucraina si somma ora il fronte mediorientale. La cronaca internazionale suona come invito alla morigeratezza: “I clienti del lusso si stanno semplicemente orientando in maniera graduale a shopping più sobri”.
Atterraggio morbido
Per quanto nei fatturati delle maison siano incisivi i cosiddetti clienti aspirazionali, è l’élite a fare la differenza: quando si fermano i top spender, le conseguenze si notano subito. LVMH, la più grande protagonista degli anni ruggenti, ritiene di poter transitare in maniera agevole verso un periodo di crescita moderata e sostenibile. FT spera che l’atterraggio dopo periodo di prezzi in crescita e domanda forte sia morbido per tutti. Le griffe non possono fare finta di niente: “Quando l’atmosfera cambia, devi cambiare anche tu”.
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