Guidano le due conglomerate più grandi dell’industria del lusso: Kering e LVMH. Si contendono, rispettivamente con Gucci e Louis Vuitton, lo scettro di griffe più ricca e più ambita. Guidano in autonomia le proprie iniziative per la sostenibilità. Curano, ciascuno in proprio, le relazioni politiche (e diplomatiche). Sono François-Henri Pinault e Bernard Arnault, capitani di industria protagonisti dell’eterno derby del lusso francese.
Il gol di Harvard
Terzo nella classifica generale dei 100 migliori CEO in attività, primo del segmento lusso e, soprattutto, in posizione migliore rispetto all’arci-rivale. L’edizione 2019 della graduatoria The 100 CEO elaborata dalla Harvard Business Review segna un punto a favore di Pinault, che guarda dall’alto Arnault, intanto scivolato dal podio del 2018 al decimo posto attuale.
Questione di dimensioni
Secondo i retroscenisti, il più grande sogno del CEO del gruppo Kering è che la sua ammiraglia, Gucci, superi in termini di fatturato Louis Vuitton. In questa sfida, però, Arnault risulta ancora in solido vantaggio. Mentre l’exploit di Alessandro Michele e Marco Bizzarri si sta affievolendo in un trend sì di crescita, ma normalizzato, la maison del gruppo LVMH continua a sviluppare le proprie strategie creative e industriali (specie in Italia).
Sostenibile a modo mio
La cordiale antipatia tra Pinault e Arnault si riflette anche nelle scelte programmatiche. A proposito di sostenibilità, ed esempio, il gruppo Kering si è fatto promotore del Fashion Pact, manifesto al quale aderiscono 56 gruppi per 250 marchi. Ci sono Prada, Armani e CHANEL, ma non LVMH che, invece, va avanti con il suo programma LIFE.
Politica
A proposito di sostenibilità, la divisione sui progetti riflette anche il dualismo nelle relazioni diplomatiche. Già, perché mentre Pinault, dicevamo, ha varato il suo Fashion Pact d’intesa con l’Eliseo e il presidente Macron, Arnault preferisce curare le relazioni Oltreoceano. Hanno fatto discutere, anche in seno allo stesso gruppo, i gesti d’intesa dimostrati dal patron con il presidente USA Donald Trump in occasione dell’apertura della pelletteria Louis Vuitton in Texas. Ma quello tra Kering e LVMH è un derby: e nei derby ogni mossa è valida.
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