Nel futuro delle griffe ci sarà sempre più Cina. È quanto emerge da uno studio condotto dalla società finanziaria svizzera Gam Investment, operante in 14 Paesi. La ricerca sostiene che la riduzione dei dazi doganali varata da Pechino abbia sostenuto particolarmente il mercato di fascia alta della nazione asiatica (che oggi vale il 33% delle vendite totali), dove il reddito medio sta registrando una crescita costante negli ultimi anni. Secondo per importanza è il mercato USA (18%), il quale mostrerebbe però buone prospettive. Se da un lato i clienti del lusso saranno sempre più cinesi, dall’altro saranno sempre più giovani. Lo studio sostiene infatti che al momento i Millennials pesano per il 30% sul valore del segmento più alto, ma in futuro la percentuale potrebbe crescere, come dimostrato dal fatto che già oggi alcuni brand internazionali vendono alla platea giovane circa il 50% dei loro prodotti. Ultimo elemento che influirà sull’andamento del lusso: l’omnicanalità. Attualmente, sostengono gli analisti di Gam International, gli acquisti online pesano solamente per il 10%, ma l’ampliamento dell’accesso a Internet e, come detto, la crescita dei clienti più giovani, spingeranno questo canale molto rapidamente. Però, conclude lo studio, “gli spazi fisici manterranno un ruolo rilevante”.
TRENDING