Il polo italiano del lusso? “È mancata la voglia di costituirlo”

Il polo italiano del lusso? “È mancata la voglia di costruirlo”

“In Italia non ci saranno poli del lusso. Gli imprenditori non hanno tutta questa voglia di costituirlo. Se gli imprenditori italiani si riunissero, è come se il polo esistesse già”. È il pensiero di Diego Della Valle, CEO di Tod’s (nella foto, Imagoeconomica), che annuncia obiettivi ambiziosi per il suo gruppo del lusso. A cominciare dall’ingente investimento per la realizzazione di magazzini centralizzati per la logistica nei pressi del quartiere generale a Casette d’Ete. L’azienda vedrà presto l’ingresso dei figli di Diego e Andrea, la quarta generazione Della Valle.

È mancata la voglia di costituirlo

Per Della Valle il polo del lusso “alla francese” in Italia non ci sarà. Forse non è nemmeno necessario. “Non so quanta voglia abbiano gli imprenditori italiani di costruire un polo. Vedo che molti hanno voglia di stare a casa loro” ha affermato a MF Fashion. L’imprenditore definisce i colleghi “ex grandi artigiani che hanno voglia di continuare a fare bene il loro mestiere”. Per lo stesso imprenditore, basterebbe solo che questi imprenditori “si ritrovassero ogni tanto per decidere cose utili per il sistema del made in Italy. In un certo senso è come se il polo lo avessimo”.

 

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Siamo piccoli

“Il miliardo non è il nostro obiettivo. Che è molto più alto, perché abbiamo necessità di avere una dimensione ragguardevole per essere competitivi oggi”. Il patron di Tod’s ammette dunque di star affrontando un problema dimensionale. Per crescere il gruppo ha acquistato 14 ettari complessivi sui quali sorgerà un polo logistico da 55.000 metri quadrati. Dopo la conferma raccolta da La Conceria da Andrea Della Valle durante l’ultima fashion week, arriva anche quella del fratello Diego. “Già il prossimo anno l’obiettivo è costruire magazzini meccanizzati, centralizzati per assolvere al meglio il modo di operare omnichannel”.

Sfida tra intelligenze

Il figlio di Diego, Filippo, e il nipote Leonardo, primogenito di Andrea Della Valle, entreranno presto in azienda. In futuro dovranno rapportarsi con l’Intelligenza Artificiale. Per il momento, Diego Della Valle preferisce l’intelligenza umana. “Per noi il lavoro artigianale conta tanto e la complessità di quello che facciamo è difficilmente copiabile o replicabile soprattutto da certi paesi lontani. (mv)

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