Dalla divisone Moda di Chanel hanno già stemperato i toni sulla congiuntura. Ma questa volta il presidente Bruno Pavlovsky dimostra di avere eccezionale sangue freddo. Il 2024? “È una crisi normale”. Lo ha affermato prima della presentazione a Hong Kong della collezione cruise 2024/25. Il manager crede che la Cina si riprenderà nel 2025. Non è proprio della stessa idea il CEO di Bulgari Jean-Christophe Babin.
Una crisi normale
Si considera la lentezza del mercato cinese una delle principali cause della crisi del lusso (che ormai lascia scampo a pochissimi marchi). Pavlovsky (in foto da chanel.com) non si mostra spaventato. “Quella che stiamo affrontando da un anno a questa parte è una crisi normale – dice a Vogue Business –. Non qualcosa di grande, né qualcosa di eterno, è una via di mezzo. Non sono sicuro della stanchezza (dei clienti ndr). Vediamo molti VIC di Shanghai e Hangzhou tornare nelle nostre boutique. Si tratta piuttosto di continuare a ispirarli, di offrire un’esperienza unica. In questo periodo di crisi, quello che ci piace fare è investire di più”.
Fiducia nella Cina
Ci sono ragioni precise se Pavlovsky si dichiara fiducioso. “Il 2025 continuerà probabilmente a essere impegnativo, ma sono molto ottimista sul futuro della Cina. Credo che gli affari torneranno”. Con il presidente di Chanel Moda, però, non è d’accordo Jean-Christophe Babin, CEO di Bulgari (LVMH), che si aspetta tempi più lunghi. Quest’anno in Cina Babin, riporta Bloomberg, ha registrato una flessione più visibile nei negozi di proprietà rispetto ai canali online. E ritiene che il mercato del lusso cinese possa risollevarsi nei prossimi 24 mesi grazie alla ripresa dell’economia del Paese. Babin era presente ad una tavola rotonda organizzata nell’ambito della mostra China International Import Expo di Shanghai. (mv)
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