Il savoir-faire eccezionale di Hermès: pelletteria +20,3% nei 3 mesi

Il savoir-faire eccezionale di Hermès: pelletteria +20,3% nei 3 mesi

Le tre conferme di Hermès: la forza del marchio, il traino delle borse e il positivo andamento della fascia del superlusso. Nei primi tre mesi 2024 le vendite della maison francese sono salite del 17% a cambi costanti e del 12,6% a cambi attuali raggiungendo 3,81 miliardi di euro. La pelletteria ha piazzato il +20,3%. Hermès ha ribadito la sua “fiducia” riguardo al 2024 e confermato l’ambizioso obiettivo di un aumento del fatturato nel medio termine. “Hermès persegue la sua strategia basata su un savoir-faire eccezionale, sui materiali più pregiati e su una qualità senza compromessi” è il commento del CEO Axel Dumas.

Un savoir-faire eccezionale

I ricavi dichiarati da Hermès hanno perfino superato le aspettative del +13% diffuso da Visible Alpha (fonte Reuters). La maison francese è da sempre campione di resilienza e in questo periodo trae beneficio dalla polarizzazione del lusso. In altre parole, dai consumatori di fascia alta che preferiscono dirigere i loro acquisti verso marchi prestigiosi, sinonimo di superlusso. Non a caso i ricavi della sua divisione Maroquinerie-Sellerie sono cresciuti di oltre il 20%. Hermès parla di “domanda particolarmente vivace” per le sue borse. Bene anche le calzature, racchiuse nella divisione Vêtement et Accessoires che è cresciuta del 16%. Nella nota diffusa dal marchio, vengono enfatizzati i “quasi 100 milioni di euro di bonus” complessivi distribuiti ai dipendenti di tutto il mondo.

 

 

Potere di determinazione dei prezzi

Il suo profilo “difensivo”, il potere di determinazione dei prezzi e il livello di desiderabilità del marchio sono i punti di forza della griffe per l’analista di Barclays Carole Madjo (fonte WWD). Thomas Chauvet di Citi e Luca Solca di Bernstein si soffermano, invece, sul fattore-prezzo. Il primo spiega che l’aumento degli scontrini (+7% nel 2023 e +8-9% nel 2024) sosterrà i ricavi di fronte ai “rischi di normalizzazione della crescita nelle categorie non legate alla pelle”. Il secondo dice che l’azienda ha beneficiato di “una riserva di aumento dei prezzi significativamente più profonda, in quanto è arrivata in ritardo rispetto agli aumenti dei prezzi dei concorrenti post pandemia”. (mv)

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