Il trimestre di Ferragamo è nero: i ricavi crollano del 30%. La griffe, dichiarando l’impossibilità di produrre previsioni attendibili per il 2020, conferma, però, gli obiettivi di medio-lungo termine e l’investimento sul digitale.
Il trimestre di Ferragamo
Al 31 marzo 2020, la griffe fiorentina ha realizzato ricavi consolidati per 222 milioni di euro: -30,1% a cambi correnti e -31,5% a cambi costanti. Nella nota che accompagna i dati, il gruppo evidenzia di aver “registrato una solida performance nel mese di gennaio in tutti i mercati principali, che si è poi progressivamente deteriorata” a causa di Covid-19. Per categorie di prodotto, a cambi costanti, le calzature hanno registrato un calo del 32,4%, le borse e gli accessori in pelle del 29,4%. In Cina le vendite si sono contratte del 39% nonostante i primi segnali di ripresa di marzo.
Il crollo dell’Ebitda
Il primo trimestre del 2020 Ferragamo lo ricorderà (anche e purtroppo) per il crollo dell’Ebitda a quota 12 milioni di euro -82,2% rispetto ai 65 milioni di euro del primo trimestre 2019. I primi tre mesi del 2020 si chiudono con una perdita di 41 milioni di euro, rispetto all’utile di 11 milioni di euro del primo trimestre 2019.
Azioni di contenimento
Ferragamo, che ha annunciato l’avvio di “una serie di concrete azioni di contenimento delle spese e degli investimenti”, non ha fornito previsioni per l’esercizio in corso. Nonostante un calo degli investimenti prossimo al 50%, la griffe ritiene indispensabile mantenere viva la strategia digitale e, in particolare, valorizzare l’e-commerce, come dimostra il lancio del nuovo sito web avvenuto a fine aprile. (mv)
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