Il malato è grave e la terapia, dunque, non può che essere d’urto. Intervistata per il numero di aprile de La Conceria (“Filiera Mia”), Susanna Nicoletti, esperta di brand management, saggista e consulente, non ci gira intorno. Per il lusso urge “Mettere a fuoco un nuovo business model”. “A eccezione di pochi casi, il sistema è ormai alla deriva. Serve un processo di riforma, che coinvolga management e supply chain e che ha bisogno della convinzione degli azionisti, doloroso ma indispensabile ‐ sono le sue parole ‐. C’è chi dice che dopo questa crisi torneremo al 2015, io dico che torneremo al 2008”. A quando, cioè, il boom cinese era di là da venire.
L’intervista a Nicoletti
Il numero di aprile del nostro mensile è sulle conseguenze sulla filiera di una stagione di crisi dei consumi iniziata nel 2023 e ancora lontana dal trovare soluzioni. Una crisi che ha messo in discussione un business model valido quando la Cina garantiva performance di crescita trasversali e generose, ma che ha velocemente mostrato la propria debolezza quando i fatturati si sono sgonfiati. “Sarà doloroso, ma bisogna accettare che il gigantismo non è per tutti. Bisogna ripartire dalla consapevolezza che non tutti possono fare tutto, che per alcuni brand è fisiologica una dimensione media o di nicchia ‐ spiega Nicoletti‐. Ci sono eccellenze manageriali e produttive sottovalutate su cui fare affidamento, la ricostruzione della supply chain sarà difficile: brand e azionisti devono accettare la sfida”.
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