L’indiscrezione di lusso la pubblica il portale fashionnetwork.fr dopo che la scorsa settimana Reuters aveva rivelato che in lizza per l’asta di Lanvin erano rimasti in due. Gli arabi di Mayhoola, fondo dei reali del Qatar già proprietario di Valentino e Balmain, dato in pole position. I cinesi di Fosun International, controllato dal miliardario cinese Guo Guangchang e titolare, tra gli altri, dell’operatore turistico francese Club Med. I rumors danno per certo che Lanvin, a sorpresa, è diventato cinese. A sostenerlo “due fonti, una industriale e l’altra finanziaria, vicine al dossier”, scrive fashionnetwork.fr. Se così fosse Lanvin, la più antica griffe francese (1889) avrebbe un’immediata iniezione di liquidità, pari a 100 milioni di euro, che gli permetterebbe di continuare nella sua attività a breve termine visto che pochi giorni fa il management aveva dichiarato di avere in cassa solo 15 milioni, sufficienti “per pagare stipendi e fornitori solo fino a inizio marzo”. Shaw-Lan Wang, tycoon di Taiwan, perde così il controllo della griffe e resterà come azionista di minoranza. Secondo il portale francese, una delle due fonti avrebbe dichiarato che “è una decisione sorprendente. È un affare complesso, ora bisogna osservare come Fosun lo gestirà”. Nessuna delle parti in causa ha rilasciato, per ora, dichiarazioni, ma le fonti sostengono che Lanvin darà notizie entro la fine della settimana. Intanto, è stata ufficializzata la chiusura della causa tra la griffe francese e il suo ex stilista, Alber Elbaz. Ha vinto quest’ultimo, ottenendo 10 milioni di euro a titolo di risarcimento “per essere stato estromesso dal suo ruolo prima della fine del contratto”.