Si comincia con Next Era, nuovo suggello all’intesa Armani-YNAP. La griffe milanese e il portale e-commerce siglano una partnership valida fino al 2025 per mettere a punto un canale integrato di vendita omnichannel. Ma, quando si parla dell’amicizia di due imprenditori come Re Giorgio e Federico Marchetti, amici nonché professionisti da tempo vicini, la fantasia fa presto a sbizzarrirsi. E, malgrado le smentite, ci si chiede se l’intesa sul retail possa essere la premessa a future sorprese.
Il progetto Next Era
Con il progetto Next Era Armani e YNAP si impegnano a rimodulare e a integrare i canali di vendita fisico e digitale. Al termine dell’implementazione, Yoox si trasformerà per il cliente nella porta di accesso a tutti i negozi diretti, online e offline, del brand milanese. L’intesa non riguarda solo i cataloghi e la loro fruibilità. I due partner, per rendere più efficiente il servizio di consegna, integrano anche la logistica.
Lo sguardo rivolto in avanti
“Il modello di business intorno al quale da alcuni mesi sto ridisegnando le attività del Gruppo Armani si può riassumere in un concetto a me caro da sempre – sono le parole di Armani riprese da il Resto del Carlino –: fare meno, ma meglio. Il mio è un invito a un consumo più responsabile, puntando su autenticità e cambiamento”. Chi ha seguito il dibattito sul lusso libero dalle dinamiche del fast fashion non sarà sorpreso dall’affermazione. Più significativo è che lo stilista veda in Marchetti il giusto socio nell’impresa: “In YNAP – continua – ho trovato un partner che mi consente di trasformare questo principio in un nuovo progetto di acquisto multicanale”.
L’intesa Armani-YNAP
Inutile girarci intorno: molti vedono in Next Era qualcosa di ancora più importante di un progetto sul retail. D’altronde, Armani è stato tra i primi a credere nella piattaforma e-commerce di Marchetti e da vent’anni vi espone i suoi brand. Marchetti è un manager che spicca per lungimiranza: ha fondato Yoox nel 2000, l’ha portato all’IPO nel 2009, ha concluso il merger con Net-a-porter nel 2015 e ha ceduto il 95% del gruppo, pur rimanendovi nel ruolo di CEO, a Richemont nel 2018. Lo stesso Armani, inoltre, ai primi di luglio ha accolto Marchetti nel consiglio di Amministrazione della sua società con il ruolo di consigliere indipendente non esecutivo. Insomma, davvero non ci sono le premesse perché l’intesa vada più a fondo?
Per il momento no
Giorgio Armani si affretta a mettere un argine alle voci. Il contesto appena descritto “non prelude ad alcuna alleanza più stretta in futuro con il gruppo Richemont, a cui YNAP attualmente appartiene — dice al Corriere della Sera—. Richemont è un gruppo quotato in Borsa e qualsiasi speculazione al riguardo è inopportuna”. Stando alle sue parole, il merger non avverrà né ora né mai: “Ricordo che tra i principi fondanti del mio gruppo e della Fondazione Armani da me costituita – aggiunge –, vi è quello di difendere e salvaguardare l’autonomia e l’indipendenza del gruppo che ho creato”. È una risposta di prammatica? Intanto ne prendiamo atto. Ma, come chiosa il Corrsera a proposito dell’intesa Armani-YNAP, comunque “sarà interessante seguire gli sviluppi di questa inedita coppia”.
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