Kering assorbe il rallentamento di Gucci, Armani fa utili per 1,3 mld

Kering nel primo semestre 2019 reagisce bene ad una crescita più bassa del previsto del suo brand di maggior successo, Gucci: Cina e pelletteria i driver di crescita. Armani, intanto, chiude il bilancio 2018 con ricavi a 2,1 miliardi e utili per 152 milioni.

I risultati di Kering
Il gigante francese guidato da François-Henri Pinault nel secondo trimestre registra una crescita dei ricavi del 15,9% (a 3,85 miliardi di euro), più o meno in linea con le previsioni degli analisti, secondo Reuters. Allungando lo sguardo al periodo gennaio-giugno, i ricavi consolidati sono 7,63 miliardi di euro, con un incremento del 18,8% rispetto al primo semestre 2018. L’Ebitda è cresciuto del +19,6%, ma l’utile netto è diminuito del 75% a 580 milioni di euro, anche per effetto dell’impatto dell’accordo tra Kering e il fisco italiano. Il gruppo prevede una crescita dei ricavi da 4% al 6% per l’intero anno.

Il rallentamento di Gucci
A cambi costanti, nel secondo trimestre Gucci cresce “solo” del 12,7%, rispetto al +20% registrato nei primi tre mesi dell’anno, finendo il semestre a 3,85 miliardi di euro (+16,3%). L’ammiraglia del gruppo Kering imputa il rallentamento al mercato USA, come aveva preannunciato il ceo Marco Bizzarri già prima della pubblicazione dei dati.

Le altre griffe
Il marchio con la migliore prestazione nel periodo in analisi è Saint Laurent: nel secondo trimestre segna il +15,8%, che segue il +17,5% del primo e comporta una crescita semestrale del +16,6%. Buona la performance di Bottega Veneta, che dal -8,9% del primo trimestre passa al +0,8% nel secondo, riducendo il decremento dei primi sei mesi al 3,8%.

Pelletteria e calzature
A livello complessivo “pelletteria e gioielleria sono stati i principali fattori di crescita”. Lo riporta lo stesso gruppo Kering, che sottolinea come anche le vendite di calzature abbiano “registrato un forte aumento rispetto all’anno precedente, nonostante basi di confronto estremamente elevate e una concorrenza agguerrita”. La pelletteria è il driver di crescita soprattutto per Saint Laurent. “Risultato ottenuto grazie al lavoro del team creativo formato ad hoc” si legge nella nota del gruppo. Perché rallenta la vendita di calzatura da Gucci? “La crescita delle vendite di scarpe e prêt-à-porter è stata molto solida – è la risposta di Kering –, ma si è stabilizzata come previsto, in quanto queste due categorie sono state le prime a giovare della svolta estetica del brand nel 2016”.

Cina da record
In Cina le vendite del gruppo Kering sono cresciute del 35,3% anno su anno. L’accelerazione è da attribuirsi al fenomeno di rientro sul mercato interno della spesa dei clienti della Repubblica Popolare. Per l’intero anno, Kering prevede ricavi in aumento dal 18% al 20% a tassi di cambio costanti.

Il 2018 di Armani
“Sono fiducioso che il percorso intrapreso sia il più corretto per consolidare la posizione di leadership del gruppo”. È con queste parole (riprese da MFF) che Giorgio Armani commenta i risultati di bilancio pubblicati dalla sua holding. Nel 2018 i ricavi netti si sono attestati a 2,1 miliardi (-10%), mentre gli utili si attestano a 152 milioni e la liquidità a 1,3 miliardi. Secondo le anticipazioni alla stampa, il gruppo che controlla i brand Giorgio Armani, Emporio Armani e A | X Armani Exchange registra buoni dati di vendita per la primavera estate 2019. Guardando ai prossimi step del piano di ristrutturazione in corso, “l’importante livello di liquidità offre la possibilità di affrontare – continua Armani – crescenti investimenti sui nostri marchi in assoluta autonomia e indipendenza”. Il gruppo ha anche rivisto il management: Giuseppe Marsocci assume l’incarico di vice-direttore con delega alle questioni commerciali, mentre Daniele Ballestrazzi ha la delega alla parte finance e operations. (mv/rp)

Foto da Gucci

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