L’Asia dà, l’Asia toglie. Ne sa qualcosa Gucci, che nel terzo trimestre resta ben al di sotto delle attese: cresce del 3,8% su base comparabile sul 2020 rispetto al +9,3% atteso dagli analisti di Bloomberg. Bottega Veneta e YSL, rispettivamente con il +8,9% e il +28,1%, fanno più della griffe fiorentina. Sono loro a trainare la performance di Kering che, nonostante un Gucci sotto tono, nel periodo ha fatto meglio degli analisti (+12,2% contro il +11% delle stime).
La frenata di Gucci
Che è successo a Gucci? La ripresa del Covid in Asia ha rallentato le vendite del marchio nella regione Asia-Pacifico (-3%). Ma in Kering, dove assicurano che il riscatto è già partito con la collezione Aria, si aspettano un quarto trimestre in gran spolvero. Lo ha detto il CFO Jean-Marc Duplaix, per il quale, secondo Reuters, il sostegno di Kering a Gucci con investimenti in eventi, comunicazione, negozi e recruiting avrebbe influenzato negativamente la marginalità nella seconda metà del 2021. “La festa di Gucci è stata rinviata”, perché “continua ad essere in ritardo rispetto ai suoi rivali”, è il commento col Financial Times di Luca Solca, analista Bernstein.
Bottega Veneta e YSL
Nel terzo trimestre Gucci ha generato vendite per 2,18 miliardi di euro. Yves Saint Laurent ha fatturato 652,9 milioni di euro, mentre Bottega Veneta 363,4 milioni (retail in crescita del 6%, +18% su 2 anni). I ricavi accreditati alla voce “altri marchi” valgono 843,7 milioni di euro (+26% su base comparabile) con Balenciaga e Alexander McQueen in ascesa. Complessivamente, il fatturato del Gruppo Kering nel terzo trimestre è stato di 4,19 miliardi di euro, +12,2% su base comparabile rispetto al terzo trimestre 2020 e +10% sull’analogo periodo del 2019. (mv)
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