Il primo giudizio su una novità, quando si parla di aziende quotate, lo danno i mercati azionari. Bisogna riconoscere che la Borsa accoglie bene l’inizio dell’avventura di Andrea Guerra in Prada. “Nel corso della prima settimana di contrattazioni – scrive MFF – dall’ingresso ufficiale nel gruppo, il titolo ha messo a segno alla Borsa di Hong Kong un rialzo di 5,15 punti percentuali”. Il nuovo amministratore delegato del gruppo è atteso da molteplici sfide. Preparare Lorenzo Bertelli all’incarico, in primis. Condurre il gruppo al dual listing, come è noto. Ma, soprattutto, continuare il percorso di sviluppo delle attività. C’è chi dice che ora Prada può lanciare la caccia a Gucci.
La Borsa accoglie bene Guerra
Gli azionisti, dicevamo, hanno salutato con favore l’insediamento di Guerra ai vertici di Prada. Istituti quali UBS, Société Générale, Bank of America, Bernstein e Barclays hanno conferito al titolo il rating di buy, ricorda MFF. Equita e Mediobanca preferiscono un più prudente hold: “Si mantengono dunque sostanzialmente positive le stime della comunità finanziaria sulla società milanese”.
E ora: caccia a Gucci
Dove può arrivare Prada? Parlando con MFF, Chiara Berlendi, principal in Heidrick & Struggles Italia, sgancia la bomba: “Con il suo potenziale può sicuramente ambire a triplicare i suoi numeri fino a raggiungere quelli di Gucci”. Certo, il risultato non è proprio a portata di mano: prevede un enorme impegno, specie sulla capacità di attrarre talenti. Il gruppo “dovrà strutturarsi ridisegnando la sua organizzazione – continua Berlendi – per renderla pronta a tenere il gioco in un altro campionato. L’inserimento di figure chiave andrà pianificato tramite un piano di talent acquisition e development strategico, a maggior ragione per sostenere lo sviluppo di funzioni in questo momento sempre più chiave, come per esempio quelle relative all’IT e alla supply chain, oggi investimenti fondamentali”.
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