Per Pietro Beccari, 50 anni (nella foto), è giunto il tempo di sedersi su una delle poltrone più nobili del lusso: quella di amministratore delegato di Christian Dior Couture. Lascia Fendi (dov’era in carica dal 2012) per sostituire, dopo 20 anni, Sidney Toledano. Arrivando a Parigi, Beccari sembra avere le idee molto chiare su cosa, oggi, può e deve garantire il successo e la crescita di una griffe. Lo ha detto in modo molto chiaro in un’intervista apparsa su The Next 20, numero speciale di fine anno pubblicato da MF Fashion. Il suo, è stato un elogio assoluto dell’accessorio e, soprattutto, della pelletteria: “Gli accessori sono oggi più che mai trainanti. In particolare, lo sono le borse per volumi di vendita, traffico negli store e profittabilità in riferimento alle 15 principali case di moda sul mercato. Più che mai, in questo frangente storico, lo scenario è cambiato”. Se, oggi, la conceria italiana può affermare, senza timore di smentita, che “finché c’è borsa c’è speranza”, il lusso, può dire che “la borsa è più che una speranza: è una certezza”. Beccari, conferma: “Una It Bag può letteralmente cambiare le sorti di una stagione, grazie a internet, alla visibilità dei trend su più canali e alla ricerca spinta verso la novità. I Millennials vogliono possedere più oggetti di lusso. Per crescere come brand dobbiamo rubare quote di mercato tra le It Bag del momento”. Non manca il riferimento alla scarpa: “Le calzature sono un prodotto di accesso al mondo del lusso grazie a prezzi mediamente più contenuti. Con la scarpa giusta il consumatore può marcare il territorio e mostrarsi fashionista. In generale, c’è un trend verso la scarpa informale, pratica, legata allo street style”.
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