La crisi non risparmia LVMH: pelletteria -5%, primo calo dal Covid

La crisi non risparmia LVMH: pelletteria -5%, primo calo dal Covid

La crisi non risparmia LVMH: gli ultimi dati trimestrali sono al di sotto delle attese. Non solo. La divisione Fashion & Leathergoods ha registrato un calo delle vendite del 5%, anche in questo caso ben al di sotto delle stime. Particolare non secondario: è il primo down per il gruppo francese dal 2020, quando imperversava la pandemia.

La crisi non risparmia LVMH

Il fatturato complessivo del terzo trimestre di LVMH è stato di 19,08 miliardi di euro, -3% su base organica rispetto allo stesso periodo del 2023 e -9% sul secondo trimestre 2024. È il primo calo delle vendite trimestrali dall’inizio della pandemia. Il dato è inferiore alle stime di 15 analisti raccolte da Visible Alpha che avevano stimato un fatturato di 20,01 miliardi di euro (fonte Ladymax). Barclays calcolava una crescita del 2% (fonte Reuters). Numeri che rispecchiano le difficoltà del lusso alle prese con una congiuntura negativa causata – tra l’altro – dal rallentamento dell’economia in Cina, dall’incertezza delle elezioni in USA. Anche il Giappone sembra aver esaurito il suo slancio. La divisione Fashion & Leathergoods di LVMH ha generato un fatturato di 9,15 miliardi di euro (-5%). Le stime di Visible Alpha la davano in crescita dell’1%.

 

 

Il dato sui nove mesi

Nei nove mesi, i ricavi complessivi di LVMH sono 60,75 miliardi di euro, -2% a cambi attuali rispetto all’analogo periodo del 2023 e stabili su base comparabile. La divisione Fashion & Leathergoods contribuisce con 29,92 miliardi, -1% sul periodo gennaio-settembre 2023. Secondo la multinazionale, questa divisione “ha mostrato una buona resistenza e ha guadagnato quote di mercato”. La nota afferma che “Loro Piana, Loewe e Rimowa hanno confermato il loro solido slancio”. Nessun riferimento invece all’andamento di Louis Vuitton e Dior, i due brand di punta di LVMH. Così come nessun commento è arrivato dal CEO, Bernard Arnault.

Comunque, fiduciosi

“In un contesto economico e geopolitico incerto – scrive LVMH – il gruppo rimane fiducioso. Manterrà una strategia incentrata sul continuo miglioramento della desiderabilità dei suoi marchi, facendo leva sull’autenticità e sulla qualità dei suoi prodotti”. Parole che ribadiscono ciò che aveva detto Arnault pochi giorni fa relativamente alla centralità del prodotto. (mv)

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