La domanda non è se, ma quando Michele ribalterà Valentino

La domanda non è se, ma quando Michele ribalterà Valentino

Michele ribalterà Valentino. Il presidente del brand, Rachid Mohamed Rachid, garantisce che si sta aprendo “un nuovo capitolo”. Ed è sicuro che il periodo in cui ha prosperato il cosiddetto lusso tranquillo volge al termine: “Colori e disegni audaci torneranno con forza e noi ci stiamo preparando”. L’impressione e che Valentino non cambierà Alessandro Michele. Ma sarà quest’ultimo a cambiare (pian piano) la maison controllata da Mayhoola.

Michele ribalterà Valentino

“Sappiamo che negli ultimi anni è prevalso il lusso tranquillo – ha dichiarato Rachid a Bloomberg TV –. La mia ipotesi, come quella di molti altri nel mondo della moda, è che questa situazione stia per finire”. Questo giustificherebbe anche il cambiamento nello stile annunciato dallo stesso presidente di Valentino con la direzione creativa di Alessandro Michele. La griffe potrebbe allontanarsi dagli stili minimalisti e monocromatici (vedi foto) di Pierpaolo Piccioli.

 

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Tra audacia e autonomia

“I colori e i disegni audaci torneranno con forza e noi ci stiamo preparando”, ha affermato Rachid. Tutto ciò nonostante gli analisti, dopo la nomina di Michele, abbiano avvertito che Valentino non deve diventare un Gucci 2.0 o Valentucci. Il marchio deve dunque assicurarsi che gli stili disegnati da Michele riflettano l’eleganza della maison e abbiano una propria identità. Perché non bisogna dimenticare che Kering detiene il 30% di Valentino e potrebbe arrivare al 100% entro il 2028. Per cui non può certo correre il rischio che, se Michele riuscisse a moltiplicare il fatturato di Valentino, il marchio si ponga in competizione diretta con Gucci per la stessa clientela.

I risultati

Intanto il fondo Mayhoola comunica che Valentino ha chiuso il 2023 con un giro d’affari di 1,35 miliardi di euro. Vale a dire il -3% su base annua a cambi costanti e il -5% a cambi correnti. I brand è andato maluccio anche sul fronte della redditività: l’EBITDA (314 milioni) è in calo del 7% sul risultato del 2022, così come l’EBIT segna il -18% (99 milioni). Il CEO Jacopo Venturini, a fronte dei risultati positivi delle vendite dirette (su tutti i canali) saluta favorevolmente la tutela “del posizionamento e della brand awareness” della maison.  (mv)

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