Nella mappa degli investimenti manifatturieri compaiono i grandi player, ça va sans dire, come Louis Vuitton che apre un calzaturificio a Civitanova Marche. Ci sono quelli controllati dai grandi, come Gensi (Chanel) che in Abruzzo, cioè poco più a sud, amplia le proprie strutture. E non mancano gli indipendenti, come Manfredini che da Casandrino (Napoli) rilancia con una nuova sede produttiva ancora nelle Marche. Il contesto è durissimo: ve lo raccontiamo senza giri di parole sul numero di aprile del mensile La Conceria (“Naufragati nella profondità dei magazzini”). Ma anche in questa cornice, ci insegna la cronaca, non si rinuncia agli investimenti manifatturieri. Nell’approfondimento dal titolo “Eppur mi fido” vi offriamo la panoramica.
Una mappa per comprendere il coraggio
Certo, una quota di rischio nell’investire c’è sempre. Ma proprio oggi, quando a dettare la crisi del mercato dei beni personali di lusso è proprio l’overstocking di prodotti finiti e materiali intermedi, ce ne vuole di più. La parola chiave è: “fiducia”. Perché chi apre oggi nuove strutture lo fa nella convinzione di assistere domani (non troppo remoto, si spera) alla ripartenza della domanda.
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