La nuova via di Saint Laurent si muove lungo tre direzioni parallele. È stata la prime griffe a chiamarsi fuori dal calendario della moda. Ha focalizzato l’attenzione sulle borse. Ha avviato una politica di prezzo all’insegna di una maggiore accessibilità rispetto alla maggior parte dei competitor. Obiettivo: intercettare e coinvolgere i giovani consumatori.
Il valore della pelletteria
Offerta di prodotto e prezzi. La nuova via di Saint Laurent porta dritto ai giovani consumatori. Lo conferma uno studio Retviews (società specializzata in analisi dei dati) citato da Fashion Network. Per la griffe francese, già oggi, la pelletteria rappresenta il 40% dell’assortimento di prodotto, ma riesce a generare il 71% delle sue vendite complessive. Il contrario dell’abbigliamento che vale il 21,6% dell’assortimento, ma copre una quota di fatturato pari al 12%. Dati che, in sostanza, si avvicinano a quelli dichiarati dalla griffe in sede di bilancio 2020: In altre parole: pelletteria che vale il 74% del giro d’affari; scarpe il 16%; prêt-à-porter il 7%.
Il fatturato e i prezzi
Il fatturato di Saint Laurent, che fa parte del gruppo Kering, nel 2020 è stato di 1,74 miliardi di euro ed è, quindi, molto più che trainato dalle borse. Il cui assortimento spazia da prodotti molto trendy, come le minibag, a modelli multifunzionali, come le borse a tracolla (pari al 40% del catalogo) e a spalla (17%). Su questo orizzonte, si innesta la strategia dei prezzi. Secondo Retviews, infatti, la griffe espone scontrini più accessibili rispetto a quello dei suoi diretti competitor. Per esempio: Dior, Chanel o Louis Vuitton e, in questo modo, sta aumentando il suo appeal nei confronti dei consumatori più giovani. Quelli, in pratica, della GenZ: i più ambiti dal lusso.
La nuova via Saint Laurent
Le strategie di prodotto e prezzo si intrecciano con altre decisioni prese dalla griffe. A partire da un calendario della moda autonomo, sganciato dal resto del fashion system. Saint Laurent ha annunciato questa scelta nell’aprile 2020 e, da pochi giorni, ha presentato la collezione per l’autunno/inverno 2021/22. Nel guardaroba post-pandemico della griffe, sono comparsi hot pants in pelle argento, cinture gioiello e grandi borse hobo insieme a modelli a tracolla. Qualche outfit (alcune giacche bouclé e certi abiti in tweed), però, hanno scatenato l’ira di Chanel, il cui presidente Bruno Pavlovsky, come scrive The New York Times, ha accusato Saint Laurent di “plagio”. Avrà ragione?
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