Non è la bellezza. Non ci crederete, ma la prima cosa cui fa caso chi in Hermès seleziona le pelli è la struttura. Perché un accessorio della maison deve rispettare alti requisiti estetici, certo. Ma, soprattutto, deve durare, perché se lo aspetta il cliente.
Le priorità
Lo spiega a France 3 Emmanuel Pommier, amministratore delegato della divisione pelletteria del brand. “La prima cosa che chiediamo a un prodotto Hermès è di durare – sono le sue parole –, poi guardiamo alle qualità estetiche”. La valutazione dei materiali (“la lettura”, la chiama Pommier) è la prima operazione del processo, dunque. Ma in che cosa consiste? “Valutare le pelli significa osservarne la struttura – risponde l’amministratore delegato –, per comprendere dove sarà più resistente”. La soddisfazione più grande degli artigiani di Hermès, racconta France 3, è venire a sapere che gli accessori della griffe sono tramandati tra generazioni. Vuol dire che il lavoro è stato ben fatto.
Formazione
Per la maison francese è importante che la forza lavoro sia preparata. Che sia in grado di rispondere alla sfida di realizzare un prodotto bello e durevole. France 3 entra nell’atelier di Val-de-Reuil (regione della Normandia), dove Hermès nel 2021 ha aperto una scuola di formazione. Qui un corso di 18 mesi prepara i 70 studenti (selezionati dalla platea di 700 candidati) al lavoro di pellettiere artigiano. “Tutti i docenti concordano sul fatto che la formazione si basa sui pilastri: alte aspettative, savoir faire e passione”.
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